"Chiusi in casa e con la mascherina: ribellatevi"

Il video girato dal critico d’arte Vittorio Sgarbi il giorno di Pasqua all’imbocco di Chianciano fa scalpore. E divide i cittadini

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di Laura Valdesi

SIENA

Vittorio Sgarbi e la mascherina, un ‘amore’ che non è mai sbocciato. Il critico d’artè è una delle voci della battaglia contro l’uso indiscriminato del dispositivo di protezione sin da quando è iniziata la pandemia. Tutti ricordano che l’onorevole, ora nel Gruppo misto, è stato persino portato fuori dalla Camera dei deputati dai commessi, l’ultima volta nell’ottobre scorso, perché non aveva osservato il richiamo ad indossarla. Non ha stupito perciò il video girato alle porte di Chianciano, dove si fermano gli autobus prima di entrare nella zona della Rinascente, il giorno di Pasqua, in cui invitava i cittadini a ribellarsi usando parole a dir poco forti nei confronti del Governo. "Questa è la giornata di Pasqua, della Resurrezione invece vi impongono di stare in casa nel sepolcro", il paragone al vetriolo con con cui conclude il suo intervento di poco più di due minuti. Che ha scatenato commenti sui social – oltre 5mila solo quelli nel suo profilo Facebook – ma anche di chi vive nella zona. Una ‘fiammata’ di polemiche che ha accesso due giornate di festa trascorse effettivamente nelle case, senza eccessi. Rispettando sostanzialmemnte le regole, a quanto risulta dai controlli delle forze dell’ordine. Fosse solo perché il dato che arriva dalle Scotte sui ricoverati – 134 pazienti – batte ogni record dall’inizio della pandemia lo scorso anno.

"Domenica, questa è Pasqua. Sono le 6, 30 (18,30, ndr), la luce è meravigliosa. Temperatura perfetta. Sono vicino a Montepulciano, sto andando ad ascoltare una grande pianista. Soltanto un Governo (...) può tenere chiusa la gente in casa a vedere la televisione mentre l’aria all’aperto è questa", tuona il critico d’arte nel video mentre transita alle spalle dalla rotonda qualche auto. Ce l’ha con gli specialisti i quali dicono che dopo il vaccino uno deve portare la mascherina anche all’aperto. "Chi ha contratto il virus come me ha gli anticorpi, non può nè prenderlo, né trasmetterlo", rivendica continuando a puntare il dito contro il Governo che colora di epiteti. "Vi impongono qualcosa di assurdo", prosegue. "Ribellatevi! Ribellatevi! Ribellatevi!", ripete tre volte invitando addirittura a "conquistare il Palazzo" e a cacciarli. E ancora: "Cristo risorge e voi nel sepolcro, morti, chiusi in casa come topi, con la mascherina"

Sui social scatta il dibattito. Dopo aver fatto notare che si trattava in realtà di Chianciano, le persone si spaccano sul tema. "Grazie per aver testimoniato la situazione in cui viviamo, una delle zone più belle d’Italia deserta ed operatori turistici senza aiuti. Saluti dalla Perla del 500... Montepulciano", scrive un uomo. "Senza dubbio ci sono degli eccessi nei regolamenti, ma lei sig. Sgarbi che mi dicono sia uno degli uomini più colti, come fa a non capire che un piccolo allentamento delle restrizioni in questo momento può creare un collasso nelle strutture sanitarie, dove medici e infermieri se lo possono sognare di permettersi una giornata di serenità come illustra lei, quando smontano dal lavoro crollano in un letto e quando si svegliano i solchi delle mascherine sono sempre lì, pronti ad accogliere la nuova mascherina per il nuovo turno. Non stimoli le persone a trasgredire. Non si arrabbi se mi permetto di scrivere questo pensiero". Le polemiche non finiscono qui: Sgarbi ieri mattina ha visitato anche il Museo Pinacoteca Crociani a Montepulciano, testimonia un post sui social con foto. Poco dopo tolto: si puntava il dito anche sul mancato rispetto delle distanze. E intanto alcuni cittadini postavano foto ricordo con il critico.