"Sì al daspo contro i teppisti"

Il sindaco di Chiusi fa denuncia per rendere sicura piazza XXVI giugno

Il sindaco Bettollini

Il sindaco Bettollini

Chiusi (Siena), 3 settembre 2019 - Linea dura del sindaco Juri Bettollini e Daspo urbano se necessario contro la banda di teppisti che di sera e di notte, in piazza XXVI Giugno, si lascia andare a comportamenti e rumori molesti, atti intimidatori verso i passanti, spaccio, uso di stupefacenti e danneggiamenti vari. In qualche caso, secondo le numerose segnalazioni, anche atti osceni. Si tratta di ragazzi della zona, in prevalenza chiusini, minorenni e qualche maggiorenne. Il primo cittadino ha così deciso di avvalersi delle proprie prerogative e ha presentato una denuncia a polizia, carabinieri, finanza e municipale «con la richiesta - dichiara Bettollini - di individuare e identificare il gruppo in flagranza di reato, adottando ogni comportamento ritenuto necessario con spirito determinato e sinergico tra tutte le forze di polizia».

Il numero uno della giunta comunale chiusina precisa non solo di aver messo a disposizione l’impianto di video sorveglianza presente nella piazza e il supporto della stessa polizia municipale, ma aggiunge la volontà di «sottoscrivere, qualora se ne ravvisassero le condizioni, il Daspo urbano, ovvero il potere riconosciuto al sindaco, una volta individuato il trasgressore, di multare e stabilire il divieto di accesso ad alcune aree della città per chi ponga in essere condotte che limitano la libera accessibilità e la fruizione di infrastrutture pubbliche».

Niente sconti, insomma, e un appello anche ai cittadini che da tempo si lamentano: «Adesso - afferma Bettollini -  c’è una formale denuncia e quindi non abbiate paura a segnalare ogni comportamento sbagliato alle forze dell’ordine. Esse sono tutte informate e con questa mia denuncia le vostre segnalazioni aiuteranno a risolvere velocemente il problema».  Il primo cittadino conclude: «In questi giorni sono stati in molti a chiedermi di intervenire anche nel rispetto dei tanti lavori di riqualificazione urbana che sono stati eseguiti in questo ultimo periodo. Speravo che la questione potesse trovare una soluzione diversa. Ho aspettato fin quando ho potuto - chiosa -, ma poi le segnalazioni sono state pesanti e con la esplicita richiesta di rimanere anonime per paura. A questo punto non ho potuto fare diversamente e mi sono preso questa responsabilità».