Chiude la pasticceria Bernardini

I titolari sono pronti a cedere il testimone e lanciano un appello affinché lo storico locale passi di mano

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di Paolo Bartalini

Rischia di chiudersi un’epoca per il commercio del centro di Poggibonsi. I titolari della pasticceria Bernardini, i coniugi Ines e Giulio, sono decisi a cedere il testimone dopo 35 anni di attività in via Trento, ma nessuno al momento sembra propenso ad acquisire la licenza. Non è ancora detta l’ultima parola: "Noi ci auguriamo – spiegano dal bancone i titolari – che ci siano persone interessate a dare la giusta continuità al locale".

In assenza di riscontri, però, il sipario scenderà mestamente su una pasticceria che ha sede quasi a ridosso della via Maestra e della stazione ferroviaria. E Poggibonsi di colpo, sempre a meno di variazioni di scenario, si ritroverà privo di un richiamo per i tanti affezionatissimi clienti che nel tempo hanno scelto come indirizzo sicuro il numero civico 23 di via Trento. Per una colazione, una pausa caffè e per gustare i prodotti freschi del rinomato locale, caratterizzato dalla qualità dei dolci e dalla cortesia degli addetti al servizio. Un’apprezzata gamma di creazioni "firmate" fino dalle origini da Giulio Bernardini, impegnato già a metà degli anni Sessanta nel laboratorio della allora pasticceria Empolese di piazza Mazzini e capace poi di compiere altre preziose esperienze nel settore, non soltanto a Poggibonsi. Sino alla svolta dovuta alla volontà di mettersi in proprio con il marchio Bernardini, in una struttura che è anche bar. Insomma, una vita dedicata alla clientela da parte di Giulio e Ines. Con un’innata predilezione per il mondo delle leccornie, specialità da porgere con l’immancabile sorriso.

"Adesso abbiamo raggiunto un’età – affermano – e in più i nostri figli hanno intrapreso strade differenti dalla nostra nel loro cammino professionale. D’altro canto non possiamo certo obbligarli a raccogliere la nostra ‘eredità commerciale’. E’ giusto che ognuno effettui le sue scelte in materia. Un ricambio tra generazioni, quindi, non può avere concretezza. Ci dispiacerebbe che questa superficie, realizzata da noi nel 1987 con enormi sacrifici, riqualificando anche gli spazi esistenti, perdesse il proprio ruolo di riferimento per i poggibonsesi. Speriamo sempre – concludono i Bernardini – che qualcuno voglia farsi avanti per evitare il ricorso a soluzioni definitive".