Uccise l'anziana madre a botte, a processo: no al rito abbreviato, rischia l'ergastolo

Fissata la prima udienza. Angelo Del Ticco, 46enne di Cetona, massacrò la madre in camera da letto

Angelo Del Ticco (foto dal suo profilo Facebook)

Angelo Del Ticco (foto dal suo profilo Facebook)

Siena, 13 ottobre 2020 - Rischia l’ergastolo Angelo Del Ticco, il 46enne che nel settembre 2019 uccise a botte la madre di 84 anni, Marisa Tosoni. L’uomo, che aveva problemi importanti di dipendenza dall’alcol per cui era stato anche in cura, al termine dell’udienza preliminare davanti al gup Roberta Malavasi è stato rinviato a giudizio. L’accusa di cui deve rispondere è gravissima. Omicidio pluriaggravato dai futili motivi e dalla modalità efferata, oltre al fatto che ha devastato di botte la pensionata a cui era legato da vincoli di parentela.

La persona che, nonostante i dissidi, secondo quanto emerso dall’inchiesta, più gli voleva bene. I difensori di Del Ticco, gli avvocati Daniele Federici e Francesca Traica, avevano chiesto che fosse giudicato con il rito abbreviato che prevede uno sconto di pena ma per reati dove c’è l’ergastolo non è possibile accedervi. Si svolgerà dunque il processo davanti ai giudici della Corte di Assise di Siena, con il pm Siro De Flammineis a sostenere l’accusa. L’udienza è già stata fissata, la figlia dell’uomo si è costituita parte civile attraverso l’avvocato Mara Moretti. Dopo tantissimi anni in cui non si celebravano a Siena processi d’assise, al caso del postino di Poggibonsi che ha ucciso la moglie, per cui l’Assise è già iniziata, seguirà appunto quello del 46enne di Cetona.

Il massacro, che aveva scioccato il paese dove tutti si conoscono, sarà dunque ricostruito in aula. Sfileranno sul banco dei testimoni investigatori e familiari dell’anziana, medico legale e personale del 118 che era intervenuto quella mattina. Dopo aver ucciso a botte Marisa Tosoni, infatti, intorno alle 5 aveva chiamato i soccorsi. Del Ticco era così alterato che assestò persino uno schiaffo a un’infermiera chiedendo poi scusa quando i carabinieri erano riusciti a calmarlo. Il pestaggio era avvenuto in camera da letto, nella villetta sulla Sp21 che si trova poco fuori dal paese. Bella e ridente all’esterno, ma fra le mura domestiche invece fra i due era l’inferno.

Quando i carabinieri, chiamati dal 118, si erano trovati di fronte quella scena erano rimasti di sasso. Schizzi di sangue anche sulle pareti e sui muri. La pensionata riversa in una pozza rossa, sul pavimento della stanza. Con l’autopsia che parlerà poi di molte fratture. Per questo momento di rabbia Angelo Del Ticco, che è tuttora in carcere, rischia come detto l’ergastolo