Cento docenti scrivono ai rettori: "Niente obbligo vaccini per il personale"

La lettera è stata inviata anche all’Università di Siena e all’Unistrasi. Il rettore Frati: "No, rispettiamo la legge"

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Una lettera contro l’obbligo vaccinale per i lavoratori dell’Università. È quella scritta da oltre 120 tra "tecnici, amministrativi, bibliotecari, lettori, collaboratori ed esperti linguistici, ricercatori e docenti" che fanno parte dei tre atenei toscani: Siena, Pisa e Firenze. I firmatari ’senesi’ sono un quarantina e appartengono soprattutto all’università di Siena, ma anche all’Unistrasi e all’istituto Franci. Si dichiarano sia vaccinati che non, ma anche guariti ed esentati. L’appello è rivolto ai rettori (Frati, Mancarella, Petrucci), ai dg e ai presidenti del Comitato unico delle garanzie delle tre strutture, ma anche a Tomaso Montanari, rettore dell’Università per stranieri di Siena, al direttore della Scuola Normale Superiore, a quello dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze e a quello dell’Istituto Franci. La richiesta: disapplicare il decreto che prevede l’obbligo vaccinale per i lavoratori dell’università. Un provvedimento che, secondo il loro punto di vista, ha "diviso il corpo sociale". Invocano "strategie di più ampio respiro", come "screening ripetuti con test autosomministrati (come avviene nel Regno Unito), controlli sull’areazione dei locali, attivazione diffusa dello smart working". Dicono che "gran parte" delle strutture in cui lavorano "sono risultate luoghi sicuri, dove non si sono verificati disservizi didattici, scientifici o amministrativi a causa di una diffusione incontrollata del contagio". Alla lettera fiume, il rettore dell’università di Siena, Francesco Frati replica con poche parole: "Le norme del Governo non possono essere disapplicate dall’univerisità. Ci atterremo alle inidicazioni previste della legge".