"Caso-Piccolomini La soluzione è vicina"

Il presidente della Provincia Franceschelli: "Siamo al lavoro per trovare spazi adeguati" Già individuato un immobile

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"Il problema degli spazi al liceo Piccolomini? Stiamo lavorando per trovare una soluzione". Parola del presidente della Provincia, Silvio Franceschelli, destinatario della lettera inviata dai genitori degli studenti anche al Comune di Siena e alla dirigente dell’istituto superiore, Sandra Fontani.

Nella missiva le famiglie dei ragazzi del Liceo Classico, Liceo delle Scienze Umane, Liceo Musicale e Liceo Artistico avevano fatto presente le loro preoccupazioni in merito all’inizio del nuovo anno scolastico, anno che si apre con regole severe in termini di distanziamento dopo l’emergenza Coronavirus.

L’Istituto si trova infatti da anni "in una permanente e grave situazione di mancanza di spazi e di aule, che rimane tale nel tempo, complice la perdurante inerzia delle istituzioni cittadine". Le famiglie si schierano al fianco della preside Fontani, che "ha fatto fronte al problema come poteva, riuscendo a sfruttare ogni spazio utile, ma è di tutta evidenza che le misure adottate, pur lodevoli, sono insufficienti e creano grande difficoltà agli studenti (costretti a spostarsi di classe in classe) ai docenti e al personale scolastico tutto".

Per questo la Provincia si è attivata per trovare un’alternativa: "L’immobile del Liceo Piccolomini – spiega il presidente Franceschelli – è proprietà del Comune, che è titolare della competenza anche sull’Istituto Superiore di studi musicali ’Rinaldo Franci’. Per quanto ci riguarda, abbiamo già individuato un paio di opzioni. La scuola ha già effettuato un sopralluogo, quindi ora attendiamo una risposta ufficiale circa la conformità dell’immobile reperito alle esigenze della didattica".

I rumors riferiscono che la sede individuata dalla Provincia sia in grado di garantire spazi adeguati al liceo che conta circa 1.200 studenti. Tra fine luglio e inizio agosto si riunirà il Consiglio d’istituto: in quell’occasione verrà espressa formalmente la decisione della scuola.

Cristina Belvedere