"Case della Salute, al via le nuove aperture"

D’Urso, direttore generale Asl: "Previste una in Pian d’Ovile e una a Fontebecci. La terza sede a Rosia per servire la zona senese"

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In Toscana oggi ci sono 70 Case della Salute che dovranno diventare 116 entro la fine del 2021. E’ l’obiettivo che la Regione dà alle Aziende sanitarie, con una delibera. Sono poliambulatori con staff multidisciplinare – medici di medicina generale, pediatri, infermieri e specialisti – che prendono in cura i cittadini, con approccio a 360 gradi, sul territorio, nelle comunità locali, riunendo tutti i servizi delle cure primarie: ciò che rende il servizio sanitario pubblico a tutti gli effetti ‘di prossimità’.

La discussione è da tempo avviata: le Case della Salute sono duplicati dei presidi Asl? O sono una ‘riorganizzazione’ e integrazione della sanità territoriale, che lega le cure alle comunità, lasciando il ricorso agli ospedali sono per emergenze e specialistica? Il modello della Toscana è difeso dal direttore generale dell’Asl Antonio D’Urso.

In provincia di Siena qual è lo stato delle Case della Salute e quali le idee per il futuro?

"Le Case della Salute sono parte essenziale della rete dei servizi sanitari territoriali delle cure primarie erogate dalla Asl Sud Est che, con 24 Case della salute, a oggi, è l’azienda che ha il numero più alto in rapporto alla popolazione. Il nuovo atto di indirizzo che richiede, fra i punti, l’istituzione di almeno una Casa della Salute in ciascuna Zona, Distretto e Società della Salute della Toscana entro il 2020 è già stato realizzato in provincia di Siena. Saranno comunque create due ulteriori Case della Salute, a Siena: in Pian d’Ovile e a Fontebecci".

Danno un contributo alla sanità territoriale? O sono un duplicato dei presidi Asl?

"Nella Casa della Salute i cittadini sono presi in carico per i loro problemi assistenziali da team multi professionali coordinati clinicamente dal medico di medicina generale dell’assistito. Il sistema CdS (Casa della Salute) favorisce la fluidità dei percorsi ed i necessari raccordi con gli altri servizi aziendali attraverso la medicina di comunità. La presenza della medicina generale organizzata come medicina di gruppo permette una risposta ai cittadini per molte ore al giorno, addirittura 24 ore su 24, 7 giorni su 7 quando è sede della continuità assistenziale (ex guardia medica). La condivisione degli spazi della Casa della salute da parte dei singoli professionisti favorisce la presa in cura multidisciplinare per rispondere ai bisogni spesso complessi, sia sul versante sanitario, che socio-sanitario".

Come è organizzata la Casa della Salute?

"Rappresenta un modello di sanità territoriale attraverso cui i cittadini possono disporre, nell’ambito della Zona Distretto, di una struttura polivalente quale punto di riferimento certo per la presa in carico della domanda di salute e di cura. Nella Cds vengono svolti i progetti di sanità di iniziativa, la cura dei pazienti cronici e complessi, i progetti di prevenzione e promozione della salute da comunità professionali multidisciplinari. Il team multiprofessionale prevede: medici di medicina generale, singoli o in associazionismo, con il personale di supporto, pediatri di famiglia, specialisti in regime di attività istituzionale, infermieri delle cure territoriali, assistenti sociali e amministrativI".

Paola Tomassoni