Caro energia: Mattarella risponde

L’appello di Antonella Tronnolone e figlia, titolari di una parrucchieria, hanno colpito il presidente

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di Paolo Bartalini

"Si è ritenuto inoltrare il suo scritto all’attenzione e alla valutazione della Prefettura di Siena".

Dal Quirinale la risposta ad Antonella Tronnolone, titolare, insieme alla figlia Amanda di una parrucchieria a Poggibonsi. La signora Antonella aveva deciso nei mesi scorsi di rivolgersi con una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per evidenziare le gravi ripercussioni del caro energia sulle piccole botteghe commerciali e artigianali che si sono viste nel tempo raddoppiare se non triplicare i costi in bolletta (nel suo caso specifico, un balzo da 113,18 a 340,23 euro per la luce). Obiettivo, sollecitare un intervento del Capo dello Stato non solo sulla questione della singola impresa di carattere familiare, già di per sé toccata in modo rilevante dagli aumenti in materia di utenze, ma anche per i seri rischi di un "impoverimento generale delle nostre comunità", come aveva sottolineato al nostro giornale la stessa autrice della missiva, temendo pericoli per la prosecuzione della attività avviata in proprio sei anni or sono, dopo una fase vissuta da dipendente nel settore. Adesso, dunque, arriva se non altro un segnale di attenzione nei confronti delle problematiche che interessano da vicino l’universo produttivo - e non soltanto, si pensi per esempio alle realtà che gestiscono impianti sportivi - a ogni livello e in qualsiasi comparto. E in calce al documento, ricevuto in questi giorni per posta da Antonella Tronnolone, è riportata la firma di un responsabile del Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica, Servizio Rapporti con la Società Civile e per la Coesione Sociale.

Un atto accolto con favore, in attesa di ulteriori sviluppi, nel negozio di via del Colombaio da parte di una imprenditrice locale che, oltre a far sentire legittimamente la sua voce di esercente penalizzata, ha deciso pure di compiere in prima persona un gesto concreto. Prendendo carta e penna per condividere in una sorta di "filo diretto" con il Quirinale le difficoltà e le preoccupazioni, purtroppo assai diffuse, nel particolare periodo storico. Scritto che giunge ora all’indirizzo della Prefettura, organo che nell’ordinamento italiano rappresenta il Governo sul territorio.