"Caro energia amaro per i dolci senesi. Useremo il Gpl"

L’ad Filippini: "Prima della guerra elettricità e metano pesavano per il 5% sui costi, ora siamo al 20%. Dovremo aumentare i prezzi"

L’interno dello stabilimento Fiore in viale Toselli e Gabriele Filippini, amministratore d

L’interno dello stabilimento Fiore in viale Toselli e Gabriele Filippini, amministratore d

Siena, 28 agosto 2022 - L’amministratore delegato di Dolcezze Savini e della Fiore a Siena, Gabriele Filippini, preferisce non avventurarsi in previsioni prima di avere i dati sugli aumenti dei costi dell’energia. "Il settore dei dolci e dei prodotti da forno è un segmento energivoro: i nostri forni sono alimentati a metano, gli stabilimenti consumano tanta energia elettrica con i frigoriferi e i condizionatori per mantenere i prodotti a temperatura costante".

Quanto era il peso della bolletta energetica sui costi totali del suo gruppo prima della guerra?

"Considerando la sola energia non si arrivava al 2% delle spese, aggiungendo il metano si toccava il 5%. Non so cosa accadrà ad agosto e settembre, domani avrò un primo incontro con gli ingegneri e i manager per avere un’idea degli aumenti delle bollette".

A quanto può salire la percentuale dell’energia?

"Temo che arrivi al 20%, ma è difficile essere precisi".

Cosa pensa delle soluzioni di industriali e politici per calmierare i prezzi?

"Non credo alle soluzioni date dalla politica e ai tetti massimi. Per quanto riguarda il mio gruppo, stiamo studiando con gli ingegneri un ritorno al gpl per alimentare i forni. Quando il gas era a 10 euro a Mwh, il gpl era a quota 70. Oggi il gas costa 300 euro e il gpl sempre 70. La mia idea è che il prezzo del gas non tornerà mai ai livelli prima della guerra, resterà sopra quota 200. Meglio trovare alternative in fretta".

Sarà facile la riconversione dei forni da metano a gpl?

"No. E’ un ritorno all’antico, ci vogliono impianti che costano dai 200 ai 500mila euro per la trasformazione da metano a gpl. E poi servono da 6 mesi a 1 anno. Ma dovremo farlo, perché questa situazione di costi alle stelle del gas durerà anni".

E per l’energia elettrica?

"Stiamo pensando ad altre soluzioni, a partire dal fotovoltaico. Ma con i pannelli sul tetto puoi arrivare al massimo al 10% dell’energia che serve. Dovremo studiare altre fonti".

Prima del caro energia, il mercato dei dolci senesi era in forte crescita..

"Continuo a dire che i trend di crescita sono molto positivi. Ma non si tratta di fatturati, il caro energia cancella i margini. Stiamo mettendo in campo risorse nostre per continuare. Dobbiamo capire fino a quando potremo reggere".

Perché non crede alle soluzioni politiche?

"Guardi quello che è accaduto sulla benzina. Mi sarei aspettato che cancellassero tutte le accise con gli aumenti, invece..."

Cosa si aspetta a settembre?

"Noi pensiamo di aumentare i prezzi dei dolci, purtroppo. Rispetto alle altre aziende della filiera, che hanno aumentato i prezzi del 20%, noi siamo rimasti all’8% in più. E’ stata dura".

Non bastano i buoni fatturati?

"Per la Fiore si parla di 60-65% in più di vendite e ordini. Considerando anche i fermi di produzione, il dato reale a fine anno si attesterà sul 35%. Non avremo problemi di cassa integrazione o di produzioni ridotte. Non abbiamo intenzione di far questo. Il nostro problema sarà fare i conti con gli aumenti dell’energia e delle materie prime sui costi del prodotto".

Non teme un effetto boomerang?

"Abbiamo attivato procedure di spending review interne, per non caricare tutto sui prodotti. Siamo consapevol che l’aumento dei prezzi si traduce in un calo dei consumi e in quote di mercato cedute a prodotti con standard di qualità più bassi. Vedremo cosa si potrà fare".

Pino Di Blasio