Caro bollette, quattro sentiti dalla procura

Ascoltati i due imprenditori che hanno fatto denuncia e gli agenti che si sono occupati del contratto

"Una procura solerte che ha preso a cuore la vicenda bollette", assicura l’avvocato Barbara Gualtieri. Assiste due imprenditori della nostra provincia che si sono rivolti alla magistratura a causa della cifra esorbitante che si sono trovati a pagare per la fornitura di energia elettrica per la loro attività. Si tratta di una lavanderia e di una importante falegnameria. In una querela denunciano entrambi che il contratto originale per la fornitura sarebbe stato modificato arbitrariamente. Addirittura forse contraffatto perché la firma è quella giusta ma apposta su condizioni diverse. La causa della lievitazione del costo sarebbe dovuta, secondo gli imprenditori, all’applicazione di una tassa variabile rispetto

a quella fissa per cui avevano sottoscritto l’accordo.

La procura di Siena, che ha avuto le querele a fine luglio, ha già ascoltato le due parti offese, sia l’imprenditore della falegnameria che

la titolare della lavanderia

per chiarire i dettagli,

anche se nella denuncia

erano presenti tutti

i documenti con tanto di reclami che non hanno dato esito.

Ascoltati anche gli agenti

che hanno redatto il contratto della fornitura. Solo l’incipit di una vicenda che fa clamore perché entrambe le attività si sono trovate in grossa difficoltà per pagare la bolletta, a loro dire ingiusta. Si dovrà adesso comprendere se siamo in presenza di una truffa oppure qualcuno ha commesso il reato di sostituzione di persona, fino all’estorsione visto che la vittima sarebbe stata coartata dall’agente affinché pagasse altrimenti veniva ridotta la potenza oppure staccata l’elettricità. Potrebbero non essere gli unici casi del genere nella nostra provincia.