Caos sanità, De Mossi difende Bezzini e Giani

Il sindaco sulla mozione di sfiducia all’assessore: "Tocca al Governo garantire le dosi di vaccino, inutile sostituire le persone"

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La parte più interessante della conferenza stampa pre-pasquale a media unificati del sindaco Luigi De Mossi è quella relativa alla bufera politico-sanitaria che si è addensata sulle teste del presidente della Regione Giani e dell’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini. Le opposizioni in Regione, che sarebbero la maggioranza a Palazzo Pubblico che sostiene De Mossi, hanno presentato una mozione di sfiducia e chiedono una commissione d’inchiesta sul caos vaccinazioni, con categorie privilegiate e ultraottantenni dimenticati.

"Non mi permetto di ingerirmi nelle politiche della Regione - ha risposto il sindaco a una domanda sulle voci di rimpasto di giunta in Toscana - e non vorrei nessun corto circuito tra Comuni e Regione, e tra Regioni e Governo. Tocca al Governo fare in modo che i vaccini antiCovid arrivino nelle dosi richieste e puntualmente. Non ha senso indebolire ora il governo della Regione, bisognerebbe accelerare l’efficienza e l’operatività nell’emergenza, invece che sostituire le persone. A meno che non abbiano responsabilità diretta sulle crisi". Una difesa inaspettata, soprattutto per i toni usati e per i distinguo con le parole del centrodestra toscano.

Passando alle cose più cittadine, De Mossi è preoccupato dei dati della pandemia. Soprattutto per il nuovo record di ricoveri alle Scotte in area Covid. "Ci sono 129 degenti, 7 nuovi ingressi ieri e altri tre decessi. Siamo vicini al limite, dal 26 marzo al 1° aprile siamo passati da 107 a 129 degenti, 20 dei quali in Terapia intensiva. La curva si è alzata, non voglio generare allarmismo, chiedo solo più attenzione, senza farsi prendere dallo scoramento".

Anche i dati sui vaccini ai cittadini senesi non sono incoraggianti: in due giorni 182 dosi Pfizer, 350 AstraZeneca e 132 Moderna. "E’ necessario aumentare il numero per far sì che la curva torni a scendere. E l’appello - ribadisce il sindaco - è rivolto al Governo in primis. E’ risalita leggermente anche la curva dei contagi, siamo a 484 ogni 100mila abitanti e l’aumento significativo tocca la fascia d’età tra 15 e 19 anni".

Meglio pensare al dopo, a qualcosa da cui ripartire. Come la stagione teatrale in estate ed eventi per attirare turisti, oltre alle speranze sul Palio. "Una medicina anti pandemia è la cultura - afferma De Mossi -. Il cartellone teatrale per l’estate esiste già, lo porteremo in giunta dopo Pasqua. Assieme agli eventi per implementare l’attrazione turistica della città e fare in modo che, come l’anno scorso, Siena registri tante presenze. Per ora cito il programma per bambini alle Logge del Papa, con i burattini. Uno spazio che sarà utilizzabile anche per tamponi e vaccini, in caso di bisogno".

La collaborazione con il Teatro di Strada, la coproduzione con La Pergola di Firenze, le idee del direttore Alessandro Benvenuti, sono il prologo al cartellone. "Al Santa Maria ci sarà una mostra proto-pop del designer Marini, una mostra fotografica - elenca il sindaco - curata da Carlo Nepi sull’archeologia industriale e l’ex Idit a Isola d’Arbia, gli eventi su Dante e Tozzi. E poi la collezione Spannocchi che attende solo la possibilità di aprire la mostra. I pacchetti allo studio con Firenze e Perugia e l’allestimento dell’esposizione delle opere donate dall’anonima benefattrice sono il corollario. L’addio del curatore Zanchetta? Era stato scelto dalla signora, noi stiamo lavorando sull’allestimento".