Altro che marcia indietro e lettere di scuse, come chiestogli tra l’altro da tutte le forze della maggioranza che sostiene la giunta. L’assessore Paolo Benini rilancia e annuncia verifiche (anzi indagini) su interferenze esterne che avrebbero condizionato il regolare svolgimento dei lavori al Campo scuola. A metterlo nero su bianco è la stessa ditta incaricata di svolgere i lavori, la Icet sport, che attraverso il suo legale rappresentante Daniele Pacini afferma in sostanza tre cose, nella lettera resa pubblica ieri proprio da Benini. I ritardi principali di almeno due mesi sono stati dovuti alla sostituzione della fognatura non prevista e questo già era stato comunicato dall’assessore. Ma poi, sostiene Icet sport, "su esplicita richiesta dei tecnici degli atleti praticanti, abbiamo modificato radicalmente le opere relative alla fossa di caduta dei salti in estensione già realizzate, per renderle più soddisfacenti alle loro specifiche esigenze, operazione che ha comportato un impiego di tempo aggiuntivo di due-tre settimane". E ancora, direzione dei lavori e amministrazione comunale hanno sempre seguito da vicino i lavori. Proprio ieri l’assessore, svelando la lettera, ha commentato: "Incredibile! Ma chi saranno questi ’tecnici’ che hanno fatto richieste (senza titolo) che sono stati accontentati ma hanno fatto perdere altre 23 settimane? Tra l’altro, mi dice la ditta, senza aumento di costi. Indagherò, c’è un’ampia scelta". A parte il riferimento personale che l’assessore renderà esplicito, se vorrà, non si capisce come possa una società appaltatrice aver svolto "modifiche radicali" a un progetto senza coinvolgere, per esserne autorizzata, la direzione dei lavori e questa la committenza. Eppure si parla di presenza assidua di questi soggetti: possibile che nessuno si sia accorto o abbia autorizzato una modifica che, a dire della Icet, avrebbe prolungato di due-tre settimane i lavori? E se le cose si fossero davvero svolte all’insaputa del Comune, la responsabilità sarebbe del soggetto terzo che interviene senza averne titolo, oppure di chi lo asseconda senza il coinvolgimento degli unici soggetti deputati a farlo? L’impressione è che più ci si gira intorno, più la matassa si ingarbuglia. Per esempio la Icet non fa alcuna menzione dei 700 euro di penale giornaliera cui sarebbe sottoposta per il ritardo, stando alle affermazioni dell’assessore Benini. Una questione da qualche decina di migliaia di euro. Invece la società sottolinea che "in questa fase delicata della realizzazione dell’opera nella quale abbiamo dovuto costruire la progettualità giorno dopo giorno affrontando gli imprevisti rilevati, che ha comportato un aggravio sulla tempistica di quasi tre mesi (anche per la natura stessa delle opere) la presenza assidua e la collaborazione della direzione dei lavori e dell’amministrazione comunale nelle persone dei tecnici preposti e dell’assessore Benini sempre attenti agli aspetti critici, è stata fondamentale per la loro risoluzione, nella coscienza comune di eseguire opere necessarie alla consegna di un impianto definitivamente risanato e aderente alle aspettative degli utenti e della città". Orlando Pacchiani