Caccia, scattano le multe. Spari vicino al sentiero

Paura a Chiusi per i colpi esplosi a 30 metri dal percorso della bonifica.Uomo abbatte un cinghiale: dovrà pagare una sanzione da 2060 euro

Polizia provinciale

Polizia provinciale

Chiusi, 22 settembre 2020 - Quasi 200 cacciatori controllati in occasione dell’apertura, dieci le multe elevate dalla Provinciale per irregolarità anche macroscopiche. Quelle che nessuno si aspetta. Come, per esempio, abbattere un cinghiale quando invece non è consentito in questa stagione se non facendo battute di selezione. Agli ungulati si può sparare solo dal primo novembre. Ma un uomo di Massa Carrara non ne ha tenuto conto. Forse non lo sapeva. Così, mentre si trovava nella campagna di Chiusdino, ha fatto fuoco contro un cinghiale, uccidendolo. Peccato che sia stato scoperto da una pattuglia della Polizia Provinciale e sanzionato: ben 2060 euro. Tantissimi i cacciatori che hanno invaso domenica le campagne della nostra provincia, soprattutto al mattino perché il pomeriggio temporali e rovesci hanno costretto al fuggi fuggi generale. Particolarmente affollate le zone di Sinalunga e Rigomagno, ma c’erano molti appassionati anche nell’area di Monteriggioni e di Sovicille. Diverse le doppiette arrivate da fuori regione per sparare in Val d’Orcia e nella Valdichiana. I carnieri? Secondo quanto riscontrato nelle verifiche a macchia di leopardo, un poker di lepri, 17 fagiani, come detto un cinghiale e 44 colombacci. Non erano dunque particolarmente pingui perché, sostengono gli appassionati, la selvaggina scarseggia. Tante le richieste di intervento giunte alla Provinciale per comportamenti scorretti. Da Chiusi, per esempio, dove i cittadini udivano colpi troppo vicini al sentiero della bonifica. Che è frequentato da ragazzi, da persone che vanno a correre e in bicicletta. In effetti, gli agenti hanno individuato tre cacciatori che sparavano a circa 30 metri dal percorso invece che a 50, come prevedono le regole. Pericoloso perché c’è il rischio di colpire qualcuno. Due di loro erano chiusini, dovevano quindi conoscere bene l’area e sapere che erano troppo vicini al sentiero. Un terzo invece arrivava da Magione. Altre tre le sanzioni sono scattate per il mancato rispetto della distanza dalle strade. Un paio invece sono state fatte per la mancata annotazione dei capi abbattuti. Non era stato segnato, per esempio, da un appassionato aretino il fagiano ucciso. Multato anche un cacciatore perché aveva trasportato l’arma fuori custodia a bordo di un’auto. I  cacciatori possono dunque sparare regolarmente, tre giorni a settimana escluso il martedì e il venerdì, fino al 31 gennaio. Per le battute al cinghiale, come detto, occorre attendere il primo novembre.