Bus scolastici, tutti al lavoro per studiare nuovi orari e posti disponibili

Tiemme: "Serve il numero preciso di studenti, non sappiamo se avremo tutti i mezzi necessari". Le rassicurazioni del Comune.

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Sul trasporto alla fine ha prevalso la linea rigida, ovvero quella della prudenza: niente treni pieni e neanche pullman, bus e metro. Così, anche se la Toscana aveva ripristinato la capienza massima, la nuova ordinanza del Ministero ha ristabilito l’obbligo del distanziamento di un metro a bordo. Una retromarcia che arriva dopo le preoccupazioni del Comitato tecnico scientifico per la decisione di Trenitalia e Italo di riempire tutti i posti a disposizione.

Il presidente della Regione Enrico Rossi ha fatto anche lui un passo indietro firmando nuove disposizioni da osservare a bordo di treni e bus. Una linea che, a 6 settimane dall’inizio del nuovo anno scolastico, comporta molte perplessità su quello che sarà il trasporto scolastico, facendo diventare complicato accontentare tutti gli studenti, e difficilissimo organizzare gli ingressi su orari sfalsati.

Per questo sono sempre di più i malumori e le perplessità fra le famiglie e gli insegnanti. L’amministrazione comunale, però, rassicura. "La situazione è sotto controllo – afferma l’assessore Paolo Benini - ma siamo pronti a mettere a disposizione di Tiemme i nostri mezzi per implementare le loro corse. Faremo da supporto". Tiemme al momento non si sbilancia. "Stiamo partecipando ai gruppi di lavoro che si stanno riunendo per affrontare il tema del trasporto scolastico sui territori di competenza – afferma il presidente Massimiliano Dindalini - . C’è piena disponibilità da parte dell’azienda nel ragionare con tutte le parti coinvolte, valutando l’organizzazione di un servizio che deve necessariamente essere ripensato tenendo conto delle disposizioni vigenti. E’ importante comprendere che le criticità che siamo chiamati a gestire non sono solo di carattere economico ma anche in termini di disponibilità di mezzi necessari per garantire i collegamenti da e verso gli istituti. Per questo abbiamo richiesto una precisa ricognizione sul numero degli studenti interessati in modo tale da effettuare valutazioni approfondite sulle necessità di servizio e ragionare sul profilo tecnico su soluzioni operative da varare".

E’ ancora tempo di analisi, ma quello che è certo, anche senza numeri alla mano, è che non sarà facile unire tutti i pezzi del puzzle in pochi giorni. La paura reale è che qualcuno possa restare a piedi, anche se per l’assessore all’istruzione Benini non ci sarà questo rischio di fronte ad un decremento di domande. "Lo abbiamo notato per il trasporto per le scuole comunali – afferma -. Le adesioni, almeno quelle iniziali, sono diminuite rispetto allo scorso anno. Il dato è significativo e ci permette di poter utilizzare i nostri mezzi a supporto di Tiemme che sta ragionando su come poter incrementare (se servirà) il servizio". Inoltre, per evitare la necessità di più corse a distanza di pochi minuti, Benini ha ribadito che lo sforzo resta quello di evitare gli ingressi a scaglioni. "Per gli 0-6 anni non ci saranno rischi - afferma -, in quanto la didattica sarà divisa in gruppi stabili che si alterneranno in tutti quegli spazi a disposizione, mentre per le altre scuole comunali ho chiesto ai dirigenti di utilizzare accessi diversi, così da accelerare l’ingresso in classe".

Simona Sassetti