Siena, bullismo tra ragazzine: nuova aggressione in centro

"Che guardi? Ti strappo la testa". Tredicenne picchiata e minacciata da una ragazzina poco più grande di lei, scattano le indagini

Bullismo tra ragazze (foto di repertorio)

Bullismo tra ragazze (foto di repertorio)

Siena, 8 maggio 2022 - «Cosa guardi? Vieni qui". E poi via con la violenza: capelli tirati a sangue freddo e minacce. "La prossima volta te li strappo tutti, anche la testa". È successo di nuovo. Ed è successo sempre in pieno centro. Un episodio di bullismo di strada fra ragazzine tutte fra i 12 e i 15 anni, stavolta accaduto sabato 30 aprile intorno alle 21.30 in piazza Matteotti. La vittima è una 13enne che insieme ad altre due coetanee stava passeggiando in piazza dove i genitori l’avevano lasciata per un’ora di chiacchiere con le amiche. Sarebbero passati a riprenderla alle 22.30. Ma l’aggressione è avvenuta proprio in quei sessanta minuti.

La piccola stava passeggiando quando a un certo punto il suo sguardo ha incrociato quello di una ragazzina poco più grande di lei che si trovava in piazza con un gruppo più numeroso di coetanee. Vicino a loro, secondo le testimonianze raccolte finora dai carabinieri che stanno indagando sull’accaduto, c’erano anche alcune bottiglie di superalcolici aperte. Lì, forse anche complice l’effetto dell’alcol, la ragazzina più grande, spalleggiata dalle amiche, è scattata: "Perché guardi? Cosa vuoi?".

Nemmeno il tempo di rendersi conto che quelle urla erano per lei che la 13enne è stata afferrata violentemente per i capelli e spintonata. La ragazzina ha cercato di liberarsi di fronte alle amichette, paralizzate dalla paura. Tutte e tre sono riuscite poi ad allontanarsi dalla baby bulla che, nel frattempo, con le coetanee le ha urlato dietro una raffica di minacce. Inclusa la promessa di ‘finire il lavoro’ non appena l’avrebbe rivista.

Questione di pochi istanti, quasi nessuna ferita. Se non quella più dura da rimarginare: il livido fresco lasciato sui sentimenti di una ragazzina di appena 13 anni, ancora in forte stato di choc per quanto accaduto. L’episodio in queste ore è al vaglio dei carabinieri che dovranno risalire all’identità della ragazzina che ha alzato le mani, capire cosa sia accaduto e se ci siano altri responsabili. Ma anche come il gruppo di minori, più di una decina, si sia procurato i superalcolici e chi li abbia venduti loro. L’episodio è avvenuto a pochi metri di distanza dalla Galleria Metropolitan, dove si era verificata una delle aggressioni di cui è accusata la baby gang ‘in rosa’ composta da ragazzine fra i 13 e i 15 anni, responsabili secondo le indagini della Mobile di Siena, di una decina di episodi di aggressione e umiliazione a danni di altrettante coetanee.

Per loro le ipotesi di reato al vaglio della Procura dei Minori di Firenze non sono leggere: atti persecutori, lesioni, minacce, diffusione di materiale violento. In un caso, quello ai danni di una minore straniera, c’è anche l’ipotesi di atti aggravati dall’odio razziale. Il 29 aprile il sostituto procuratore Filippo Focardi ha ascoltato quattro delle minori finite nell’inchiesta, inclusa la 14enne che viene ritenuta la leader del gruppo di picchiatrici. In base a quanto ricostruito il gruppo si accaniva sulle vittime dopo averle attirate, a volte, in agguati con una scusa. Restavano in contatto via WhatsApp, pubblicando sui social i video delle aggressioni. Con tanto di ’pubblico’ che guardava senza impedire la violenza. I fatti di sabato non sono collegati alla baby gang. Ma rappresentano un’altra ferita sulla pelle di una città che, negli anni, ha fatto del controllo sociale e della sicurezza, tra le mura, uno dei suoi tratti distintivi.