Blitz No vax, sequestrati anche quaderni in russo

La Digos di Torino ha trovato nell’abitazione della donna inagata un passaporto nazista e materiale informatico che verrà analizzato

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L’operazione ’Basta dittatura’ della Digos di Torino ha interessato anche la nostra provincia. Una donna di origine russa che vive a Chianciano risulta infatti indagata insieme ad altre 17 persone, a vario titolo, per i reati di istigazione a delinquere con l`aggravante del ricorso a strumenti telematici e di istigazione a disobbedire le leggi. L’abitazione della blogger è stata perquisita dagli uomini della polizia che si sono avvalsi della collaborazione dei colleghi locali. Nel corso delle verifiche, secondo quanto evidenziato dalla questura torinese, è stato ritrovato un passaporto nazista d’epoca. Ma non sarebbe l’unica cosa che gli investigatori hanno portato via. Si parla di alcuni quaderni con delle interviste in lingua russa che dovranno essere tradotti e dunque analizzati. A tutti gli indagati è stato preso infine dagli uomini guidati da Carlo Ambra materiale informatico sul quale saranno svolti approfondimenti, come sempre in questi casi.

’Basta dittatura’, il canale Telegram da cui prende il nome l’indagine, nei mesi scorsi aveva raccolto decine di migliaia di iscritti finendo per essere il nodo di collegamento con tutti i principali spazi web di protesta, caratterizzata da un incitamento all’odio e alla commissione di gravi gesti. Una propagazione virale di messaggi, che riguardavano anche il premier Mario Draghi. Avrebbero addirittura pubblicato il suo ristorante preferito nella vicina Umbria ed il percorso per andarci.Si scagliavano contro di lui ma obiettivi ricorrenti di ’Basta dittatura’ erano anche forze dell’ordine, medici, scienziati, giornalisti e altri personaggi pubblici accusati di "asservimento" e di "collaborazionismo" con la "dittatura" in atto. Presa costantemente di mira anche tutta quella parte della popolazione che, vaccinandosi e osservando le regole di protezione personale, ha accettato di rendersi "schiava" dello Stato. Il canale Telegram era già stato oggetto di un provvedimento giudiziario di sequestro nonchè della decisione di chiusura da parte della stessa società in considerazione della gravità dei contenuti pubblicati. Ma nelle prossime ore la polizia postale di Torino chiederà alla procura piemontese di avviare le procedure per l’oscuramento dei nuovi canali nati su Telegram dopo la chiusura di ’Basta dittatura’. Si tratta di spazi su cui tuttora si leggono minacce rivolte a investigatori e magistrati tra cui ’Basta dittatura italiana’ e ’Basta dittatura proteste’. In quest’ultima chat, dopo l’operazione della Digos, sono apparse scritte di questo tenore : "Sapete cosa fare". Tra le altre cose è stata postata anche un’immagine di piazzale Loreto.

La. Valde.