Bisogno: "Il turismo torna in crisi per la guerra"

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"Se la guerra continua c’è la concreta possibilità di perdere tutto il mercato extraeuropeo". E’ la paura di Giammarco Bisogno, ceo di Emma Villas. Perché quando si parla di turismo di lusso si pensa prima alla Russia e poi agli Usa, e da alcuni giorni le disdette fioccano. Ed è difficile stabilire con certezza gli effetti a lungo termine che ci saranno sul turismo per le sanzioni economiche contro Mosca. " I miei clienti extraeuropei, americani, canadesi, asiatici parlano di ’guerra in Europa’, non di guerra in Ucraina o Russia – afferma Bisogno - . C’è ansia e preoccupazione. La situazione si è nuovamente complicata. Un certo tipo di mercato ne soffrirà e non sarà solo quello legato al mondo russo, che in questi anni è diminuito e non fa più la differenza. Il contraccolpo sarà causato dal mercato extraeuropeo in generale. I turisti avranno timore a venire in Europa".

La preoccupazione è legata all’evolversi della situazione. "Il problema sarà legato anche ai tempi, se questa guerra durerà sarà difficile programmare e molti aspetteranno prima di prenotare una vacanza in un clima così insicuro – spiega Bisogno - . Inciderà molto a livello psicologico. Noi abbiamo, ad esempio, dei clienti che hanno prenotato la vacanza con tranquillità e adesso ci hanno richiesto la caparra. Non saranno gli unici. In più alcuni proprietari che hanno casali e ville da affittare, hanno chiamato per dirci che non le metteranno a disposizione. Sono piccoli segnali, che arrivano però dopo un periodo di pandemia difficilissimo per il settore e una guerra che dura nel tempo potrebbe colpire in maniera drammatica il turismo. Adesso ci voleva un po’ di tranquillità, quest’anno doveva essere un anno di ripartenza, invece siamo ancora a fare i conti con l’incertezza. Sono stati mesi pressanti per noi, per tutte le aziende legate al turismo e per tutti gli addetti ai lavori. Lo scenario può diventare ancora più pericoloso, il mercato extraeuropeo si era appena riavvicinato all’Italia e alla Toscana, e adesso farà nuovamente dietrofront. Ricordiamoci che è pur sempre una vacanza, si può farne a meno, non è come comprare il pane. Si può rinunciare ad una settimana di serenità e l’abbiamo visto già in questi due anni. Gli americani, gli australiani, gli inglesi e i canadesi rappresentavano la nostra boccata d’ossigeno; adesso rischiamo di perderli di nuovo".

Simona Sassetti