'Come faccio a passare?' Siena, una città 'proibita' ai disabili

Inaccessibile quasi la metà di edifici storici e uffici. Il Comune vara un piano da 3 milioni

Barriere architettoniche

Barriere architettoniche

Siena, 17 marzo 2018 - «LE CITTÀ medievali sono composte da oggetti realizzati talvolta con il preciso scopo di essere difficilmente accessibili» e, ancora, «gli interventi di abbattimento devono dialogare anche con il rispetto della storicità dei luoghi». E’ già qui la risposta al quesito se Siena sia, o meno, una città ‘accessibile’ e anche la complessità – per non dire irrealizzabilità – dell’operazione di abbattimento delle barriere architettoniche. Sono indicazioni di sintesi carpite dal Peba, acronimo che sta per Piano di eliminazione barriere architettoniche, approvato dal Comune di Siena il 27 febbraio scorso. Un piano che individua ben 1.200 possibili ‘punti critici’ – edifici, ma anche luoghi pubblici, strade, piazze e marciapiedi – della città; ne analizza con singole schede circa 300 (296) dandone possibili soluzioni alternative (con abbattimento o modi per aggirare l’ostacolo), per un costo stimato di circa 3,3 milioni di euro.

NE ESCE che in un quarto del territorio comunale (300 ‘oggetti’ su 1.200 rilevati) il 35 per cento (101) di questi luoghi risultano accessibili, altrettanti sono parzialmente accessibili, il 12%, (37) parzialmente inaccessibili e il 18 per cento (53) inaccessibili.

UN PASSO indietro: si parla di barriere architettoniche, ovvero ostacoli alla piena fruizione, accessibilità e percorribilità, da parte di un individuo che ha difficoltà motorie, un portatore di handicap dunque; ma sono difficoltà che accusa anche una mamma con un passeggino o un anziano non più autonomo. Sono barriere architettoniche gli scalini, un passaggio troppo stretto, una via con forte pendenza, una strada con manto disconnesso e via dicendo. Insomma ostacoli di cui una città come Siena è simbolo: ce ne sono ovunque. Di qui il lavoro certosino dell’Ufficio tecnico del Comune di Siena che ha avviato nel 2015 il censimento di questi ostacoli. Tre anni in cui sono stati analizzati appunto gli ‘oggetti’ pubblici, catalogati per grado di accessibilità, con indicazione di possibili interventi di abbattimento e per grado di priorità degli stessi. Il territorio comunale è stato suddiviso in 40 ‘lotti funzionali urbani’ (Lfu), corrispondenti a quarteri, aree urbanizzate. Di questi 40 lotti in tutto, il censimento si è compiuto per 295 ‘oggetti’ situati in 7 Lfu, corrispondenti a tutto il centro storico (ztl e Aru) e le immediate propaggini della zona Nord, compresa la zona ferroviaria. Quelli che vengono chiamati ‘oggetti’ sono edifici pubblici, ambiti (strade e piazze, luoghi ad uso pubblico) e connesioni (marciapiedi) fra spazi pubblici. La relazione finale comprende le schede relative a 95 edifici, a 63 ambiti e 137 connessioni, più una mappa della accessibilità motoria e una per ipovedenti e una tavola delle pendenze. Il tutto è pubblicato ora sul sito del Comune e a disposizione per programmare percorsi di visita in città, ma Peba sarà parte integrante fondamentale del prossimo Piano triennale dei lavori: perché qui sono i futuri interventi di adeguamento cui la città dovrà tendere. Un Piano che fra l’altro consente al Comune di intercettare finanziamenti regionali.

Paola Tomassoni