Balani è il nuovo giudice paliesco: «Sento una forte responsabilità»

Valzer di deleghe in giunta. Mazzini prende i sistemi informativi

Il placcaggio di Veleno II  a Tittia

Il placcaggio di Veleno II a Tittia

Siena, 9 marzo 2016 - Giustizia paliesca, si cambia. Esce di scena l’assessore Paolo Mazzini (ondaiolo), prende il suo posto il collega Mauro Balani (torraiolo). Questa la novità più vistosa nel valzer di deleghe che ha interessato tre componenti della giunta. «La scure arriverà quando il clamore delle squalifiche sarà lontano», dicevano i bene informati.

Così è stato. La scelta della giunta a metà novembre di raddoppiare i Palii di stop per Veleno rispetto a quanto proposto da Mazzini per il placcaggio a Tittia (da 5 a 10) era stato segno di una sintonia che, evidentemente, era venuta meno sul tema fra assessore delegato e colleghi. Si era parlato subito di cambio per quella delega bollente che nessuno brama perché, prima o poi, qualche caso scottante capita.

E si finisce nel tritacarne delle polemiche. Così è stato per Mazzini che conserva Ambiente, Lavori pubblici, Patrimonio, Protezione civile e prende da Balani i Sistemi innovativi, essendo nel cda (in quota Comune) di Terrecablate. Nessun commento da parte sua sul passaggio di testimone con il collega che cede però la Polizia Municipale a Stefano Maggi.

«Mi è toccato questo ruolo, non era nei desiderata. Nel senso che ho dato la disponibilità, visto che si prospettava una rivisitazione delle deleghe, per spirito di servizio vero, non perché intravedo qualcosa oltre il contingente», sottolinea il neo giudice paliesco Balani.

«Questo ruolo lo può ricoprire anche un contradaiolo – spiega sollecitato al riguardo – se si interpreta correttamente il compito che è di alimentare gli elementi utili di valutazione per la giunta. Nel senso che il giudice non sentenzia in via definitiva, stante la centralità di quest’ultima nella decisione finale sulle sanzioni. E anche alla luce della piena autonomia che la giunta ha dimostrato cambiando le proposte dell’assessore delegato. Esso diventa piuttosto anello di congiunzione tra essa e deputati, ispettori di pista, mossiere. Non vorrei che gli si attribuisse un potere che non ha riscontro né nella norma, né nella realtà consolidata».

Balani confessa infine «di sentire forte la responsabilità ma di fronte alla storia e non di fronte alla cronaca». Non è in verità un fulmine a ciel sereno la sua entrata in scena sul palcoscenico paliesco. Nel dicembre 2014, infatti, era presente ad un incontro in Comune fra capitani e sindaco nel corso del quale venne dipinto da Valentini come una sorta di ‘118 della Festa’. Un supporto per il primo cittadino nel rapporto con i priori per le questioni che riguardavano la città, non quelle equine. Poi non se ne fece più nulla.

Tornando al valzer delle deleghe, scontato che il sindaco oltre al bilancio si occupi del Santa Maria della Scala e del governo del territorio, «per seguire meglio – fa sapere il Comune – quelle che sono due delle priorità dell’amministrazione: la valorizzazione dell’antico ospedale e la pianificazione territoriale (dell’Urbanistica finora se ne occupava Maggi, ndr) alla luce delle nuove normative sul risparmio di suolo introdotte dalla Regione Toscana».