AutoPalio, 20 milioni per risanare il Raccordo

Il vice ministro Nencini: "Lavori completati entro il 2019"

 Uno dei tanti cantieri aperti lungo l’AutoPalio

Uno dei tanti cantieri aperti lungo l’AutoPalio

Siena, 15 maggio 2018 - Per chi ama i numeri ufficiali, il raccordo autostradale Siena-Firenze, che l’Anas ha battezzato «Ra3», è lungo 56 chilometri, ha 13 svincoli, 9 autovelox fissi nelle due corsie di marcia, due distributori (uno per ciascuna corsia), un limite di 90 Km orari, e una media di 30mila veicoli al giorno che lo percorrono. Era già datato quando è stato inaugurato nel 1964, si è fregiato ufficialmente del titolo di Raccordo autostradale solo nel 2013, quando le polemiche sui pedaggi (che l’Anas aveva chiesto al ministero) si sono sopite perché l’opzione è stata accantonata.

Oggi la novità per una strada che attira da decenni gli «accidenti» di migliaia di pendolari senesi e fiorentini è rappresentata da uno stanziamento in zona Cesarini da parte del Governo, che ha girato le risorse all’Anas. Ad alzare il velo sui lavori programmati nel 2018 e nel 2019 è il viceministro alle infrastrutture e ai trasporti Riccardo Nencini, neosenatore eletto nel collegio Siena-Arezzo.

«Mi sono occupato di reperire quei 20 milioni di euro - rivela Nencini - la metà dei quali è già destinata alle gare d’appalto, perché l’AutoPalio è una strada superfrequentata e rappresenta l’unico vero collegamento tra Siena e Firenze, due capitali del turismo italiano e due città con un intenso interscambio di lavoratori pendolari. Quelle risorse serviranno ad Anas per mettere in sicurezza il raccordo autostradale».

Il viceministro (in carica fino a quando non ci sarà il nuovo governo) ha anche messo in ordine i lavori che Anas appalterà quest’anno e il prossimo. Sette milioni di euro serviranno per migliorare la sicurezza dal km 27,3 al km 56,3; 1 milione per le barriere di sicurezza «tipo Anas»; 5,3 milioni di euro per la manutenzione straordinaria e per la realizzazione di un tappeto d’usura di tipo drenante, lavori che potrebbero essere consegnati entro luglio; interventi sui viadotti Docciola e Falciani nel tratto vicino l’uscita di San Casciano; infine 800mila euro per la segnaletica e opere di manutenzione lungo la tangenziale di Siena.

«Stanziamenti per 20 milioni di euro - aggiunge Nencini - non sono poca cosa. Sono finanziamenti messi a disposizione di Anas in base al piano pluriennale di interventi. Mettendo in sicurezza la Siena-Firenze, si attenua l’isolamento infrastrutturale della città da nord. Con una manovra parallela, verranno migliorati anche i collegamenti da sud. grazie all’Alta velocità. Con una coppia di treni che fermerà alla stazione di Chiusi a partire da dicembre. E con il Comune di Siena che ha promesso di attivare un pullman diretto tra Siena e Chiusi per sfruttare l’opportunità».

A meno che il nuovo governo non cambi le carte in tavola, le Ferrovie sembrano decise ad attrarre anche i viaggiatori senesi sul FrecciaRossa. Bisognerà ancora scegliere l’orario più idoneo per la fermata a Chiusi, quello in grado di calamitare il maggior numero di passeggeri da Siena. Considerando che l’esperimento di Arezzo, con due coppie di treni ad Alta velocità che fermano lì, e con la prospettiva di farne fermare altri, ha già prodotto buoni numeri per i budget di Ferrovie. Toccherà a Siena, poi, sfruttare al meglio sia la fermata di Chiusi, che quella della progettata stazione MediaEtruria, in Valdichiana. Sempre che venga realizzata.