Auto contro un albero, muore noto avvocato. Il ricordo della collega

Antonio Garzi era di Chianciano ma aveva lo studio legale a Firenze

Antonio Garzi

Antonio Garzi

Siena, 17 giugno 2018 - CHISSA’ quante volte aveva fatto quella strada, viale della Libertà. Era nato a Chianciano, qui ha trascorso gli anni dell’adolescenza. Poi era diventato avvocato e abitava da tempo a Firenze. Ma il suo paese gli era rimasto nel cuore. Qui i legami forti. Veri. Le radici, insomma. I genitori vivono nella cittadina termale e a loro era molto vicino. Stava proprio rientrando a casa dai suoi, ieri intorno alle 6, dopo aver partecipato all’inaugurazione di un locale della zona, quando quel viale percorso migliaia di volte si è trasformato nel palcoscenico di un dramma. E per Antonio Garzi, 47 anni, la luce si è spenta per sempre. La macchina che guidava, una Duster, si è schiantata contro uno degli alberi che costeggiano la strada. Un urto violentissimo che non ha lasciato scampo all’avvocato. Quando è arrivato il 118 è apparso subito chiaro che la situazione era disperata. Il suo cuore ha cessato di battere. Le indagini sono affidate ai carabinieri di Chianciano, intervenuti insieme ai colleghi del Radiomobile e ai vigili del fuoco poliziani. L’urto contro la pianta è stato così violento che fa pensare a un malore improvviso. O forse a un colpo di sonno. Per questo sarà necessaria l’autopsia.

«Antonio Garzi era un bravo giovane avvocato, coscienzioso e disponibile. Era un professionista molto rigoroso nel suo ruolo di difensore dei diritti delle persone che più di altre si trovano consegnate al disagio sociale», racconta Alessandra Maccari. Anche lei avvocato e chiancianese, tra l’altro parente di Garzi, condivideva con lui lo studio legale in viale Mazzini a Firenze. Ieri mattina, saputo della tragedia, è rientrata in Valdichiana. «Il suo tratto peculiare era la mitezza. Una persona buona e dolcissima. Molto legato a Chianciano, la sua città ed ai compagni del tempo della scuola, con i quali aveva mantenuto solidi rapporti. Io, che ho condiviso con lui anche l’esperienza professionale, oggi lo piango insieme ai suoi genitori, alla sorella, alle nipoti, ai parenti ed a tutti gli amici».

Faceva soprattutto diritto penale, Garzi. E con la collega Maccari condivideva uno studio anche nella cittadina termale, in via Casini, aperto nel lontano 2007. Dal 2000 ad oggi aveva collaborato, prima come praticante dall'avvocato Eriberto Rosso. E’ stato per un paio di anni anche dirigente dell’ufficio legale della Casa di cura Santa Chiara spa e dell’Istituto fiorentino di cura ed assistenza.