Asl, D’Urso: "Vaccini indispensabili per proteggere se stessi e gli altri"

L’obiettivo del direttore generale è intensificare la campagna per arrivare a coprire l’80% della popolazione

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Il direttore generale dell’Asl Toscana Sud Est, Antonio D’Urso, dopo aver registrato gli ultimi dati della campagna vaccinale nelle tre province di competenza, preferisce far parlare i numeri. "La nostra priorità – afferma D’Urso è vaccinare quanti più studenti e lavoratori possibile per evitare che a settembre ci siano dipendenti in cassa integrazione Covid e la didattica a distanza nelle scuole. Per il resto parlano i numeri. Vaccinarsi è indispensabile per se stessi e gli altri. Non c’è nessun vaccinato tra i ricoverati nelle terapie intensive o nei reparti che curano i casi più gravi. E anche le forme di contagio sono sicuramente più lievi per chi si è vaccinato, rispetto a chi non lo è ancora. Questo per spiegare perché il vaccino non protegge del tutto, ma è una difesa necessaria".

Gli obiettivi dell’Asl Toscana Sud est sono chiari: "Il primo è intensificare la vaccinazione per raggiungere l’immunità di gregge e cioè arrivare fino al punto in cui almeno all’80% della popolazione abbia completato il ciclo vaccinale". Ma D’Urso non si ferma qui: "Il secondo è mantenere l’uso delle mascherine e delle norme di prudenza".

Solo il rispetto delle regole anti-contagio può aiutare, come conferma Danilo Tacconi, direttore di malattie infettive al San Donato, che respinge l’idea che la singola persona vaccinata sia una sorta di super eroe libero da problemi e, soprattutto, da doveri verso la comunità in cui vive. "Negli ultimi 9 giorni, nella provincia di Arezzo, abbiamo avuto 50 nuovi casi di media al giorno. Abbiamo pazienti in degenza Covid il cui numero non arriva a due cifre e 2 pazienti in terapia intensiva. La sintesi è che le precauzioni non possono essere abbandonate né alla prima né alla seconda dose di vaccino, soprattutto avendo a che fare con le varianti e con un’immunità della popolazione ancora non sufficiente tale da ridurre in modo significativo la circolazione del virus".

I contagi e di più ancora i ricoveri di persone vaccinate provocano dubbi: "Come ha evidenziato l’Istituto superiore di sanità, siamo di fronte a un paradosso – commenta Elena De Sanctis, responsabile dell’Igiene pubblica della zona aretina –. Sono stati raggiunti livelli elevati di copertura e in questa fase il numero assoluto delle infezioni, ospedalizzazioni e decessi diventa simile per vaccinati e non vaccinati. Ma se leggiamo l’incidenza e cioè il rapporto tra il numero dei casi e la popolazione, scopriamo che quella dei vaccinati è dieci volte più bassa di quella dei non vaccinati. La sintesi è che il vaccino funziona".