LE NOSTRE INCHIESTE / Siena, arte e buon cibo non bastano più

Nuovi ricchi e meno giovani: i turisti latitano. Ma tra i vigneti impazza il Chianti Style

Il Chianti meta di nuovi ricchi e meno giovani

Il Chianti meta di nuovi ricchi e meno giovani

Siena, 7 agosto 2019 - Montalcino, agosto 2019. Il van nero scarica un gruppo di turisti cinesi in un’azienda nelle terre del Brunello. Sono ospiti in una struttura di lusso, l’autista li ha portati lì per un ‘cheese tasting’, un assaggio di formaggi e vini di pregio. Dopo una trentina di minuti gli ospiti cinesi vanno dal noleggiatore e gli chiedono di andar via perché fa troppo caldo e ci sono troppi insetti. E al ritorno nel relais, chiedono di essere portati in Puglia, dove vanno Madonna, Justin Timberlake e Jessica Biel.

Siena, 2 luglio 2019, Piazza del Campo. Cavalli e fantini escono dall’entrone, il Palio vive il suo momento clou. Ma all’interno della Piazza, nonostante i nuovi steccati per aumentare la capienza, ci sono tanti spazi vuoti, grandi buchi in quello che un tempo era un mare di folla. Due istantanee sul turismo in provincia di Siena, polaroid sfuocate su un anno da decifrare per numeri, fatturati e bilanci. Ma che sta già emettendo le prime sentenze. Siena deve reinventarsi se vuole continuare a essere una capitale del turismo. Trovare nuove formule per attrarre i millennials e i giovani della ‘generazione Z’, dai 14 ai 24 anni, coloro che orientano le preferenze delle famiglie sui posti dove passare le vacanze. Deve ridare lustro ai suoi eventi culturali per convincere i nuovi turisti planetari, soprattutto cinesi e asiatici, che la formula arte-cibo-paesaggio è più eccitante di un tour negli outlet della moda o del mare in Grecia.

Prima di riflettere sul verdetto, meglio precisare che il turismo nelle Terre di Siena ha tante facce. La città è diversa dal Chianti, la Valdorcia è diversa dalla Valdichiana, le grandi strutture termali sono altra cosa rispetto agli agriturismi. Meglio dividere l’analisi per capitoli. Partendo da Siena. Guide turistiche, albergatori, ristoratori parlano in coro di «flessione più o meno lieve di presenze nel capoluogo, con la speranza che in autunno le cose migliorino». I dati sui primi sei mesi arriveranno in Comune a breve. Intanto l’assessore al Bilancio, Luciano Fazzi, dà qualche cifra sulla tassa di soggiorno. «A luglio abbiamo incassato un milione e 100mila euro contro i 750mila euro dell’anno scorso. Ma non so se è frutto del recupero dell’evasione, dei residui o di aumenti di presenze. Il gettito da Airbnb va da 20 a 25mila euro al mese. Meno di quanto ci aspettavamo». In tanti si scagliano contro Airbnb, soprattutto dopo i dati del Sole24Ore che stimano che in provincia una casa su 20 è disponibile in rete per gli affitti brevi. Ovviamente con una percentuale alta di furbetti.

Da  Siena al Chianti. Nell’era della Brexit ti aspetti una fuga dal Chiantishire. E invece c’è solo un’evoluzione dell’accoglienza. Se prima erano l’ex premier Tony Blair e i ministri della ToskanaFraktion i testimonial della bellezza di questi luoghi, oggi c’è l’Eroica, la corsa ciclistica dal sapore antico che fa da spot. «Siamo passati dal Chiantishire al Chiantistyle – sintetizza Michele Pescini, sindaco di Gaiole in Chianti –. Non siamo solo un buen retiro, ma un modello di vita, tra vino e cibo, sport e benessere. Non ci sono solo più inglesi, ma ex ministri russi, magnati, urbanisti australiani, più altri personaggi molto famosi. Ma scelgono la riservatezza, preferiscono parlare in piazza con il sindaco e il barista, piuttosto che con tv e giornali. Si sentono chiantigiani nel mondo».

Anche in Valdorcia, patrimonio Unesco, la musica è la stessa. «L’anno scorso – spiega Silvio Francheschelli, sindaco di Montalcino e presidente della Provincia –- pensavo ci fossero meno turisti. Invece abbiamo chiuso con +20%. Non si vedono in giro, scelgono luoghi nascosti. Non a caso le grandi catene del lusso stanno investendo sulla provincia». È proprio questa l’ultima novità: dal Castello di Casole, passato da Belmont a Lvmh, alle terme di Fonteverde, acquisite dagli americani di Oaktree, assieme a un’altra dozzina di alberghi di lusso, i colossi del travel & leisure puntano sulle Terre di Siena. E saranno loro a trovare nuove formule.