Aristeo Biancolini il partigiano sindaco

Scompare a 96 anni una figura simbolica per Chianciano e Siena. "La gente capisce quando ci sono le difficoltà"

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di Roberto Barzanti

È morto Aristeo Biancolini, 96 anni da poco compiuti, lasciando il ricordo di una vita combattuta con coerente purezza d’animo. La tumulazione avverrà a Chianciano, sua amata città natale, alle 10 di sabato. Rammentare le tappe della sua esperienza mettendo in luce i ruoli pubblici in cui si è impegnò, come partigiano nella Resistenza, e poi come sindaco (a 27 anni) di Chianciano, assessore e consigliere comunale a Chianciano e a Siena, segretario territoriale e militante del Psi, del Psiup, del Pdup e infine di Dp, serve giusto per promemoria. Aristeo ebbe una statura etica nella quale si fondevano modestia e tenacia, senso forte dell’amicizia, intransigenza e dialogo. Anche chi lo avversava non poteva non riconoscergli i tratti di un’umanità schietta e di un cristallino candore. Dal babbo Priamo, antifascista, e dalla mamma Fernanda aveva appreso i fondamenti che l’avrebbero segnato per sempre. Ripeteva un fiducioso detto del padre: "Quando ci sono le difficoltà la gente capisce".

E le difficoltà vennero ben presto e spinsero Aristeo ad una scelta che avrebbe sostenuto il suo fiero cammino. Anno di svolta il 1939, quando andò a studiare a Roma e cominciò a far la spola tra la capitale e Chianciano. La maturazione definitiva la conquistò in montagna, a contatto con i coetanei che aspiravano ad una libertà negata. Nel dopoguerra fu naturale l’adesione al Psi. Biancolini si schierò con la corrente di sinistra, senza settarismi. Chi in lui ha ammirato il primato morale del far politica ripensa le lotte condivise e i pacati dissensi insieme allo stupendo amore che lo legò alla moglie Marina. Quando lei si ammalò le fu a fianco con una dedizione impareggiabile: "Dal ’79 al ’94 mi sono bloccato in casa – mi confidò –, ho fatto il casalingo, un pochino l’infermiere". Volentieri evocava le stagioni affrontate con coraggio, inseguendo, malgrado le sconfitte, il progetto di una società giusta:"Io non ho mai messo nemmeno un distintivo di partito, ma per carità! L’idea è l’idea, è nel capo, credo, e basta".