Animali del circo affamati: Siena si mobilita

La Caritas contatta il Magistrato e l’Associazione proprietari di cavalli dona 7 quintali di mangime. Visita del cardinale Lojudice

Il cardinale Lojudice ieri  ha portato sostegno al Circo (Foto Di Pietro)

Il cardinale Lojudice ieri ha portato sostegno al Circo (Foto Di Pietro)

Siena, 18 novembre 2020 - Animali affamati, anche se stanno bene. E coccolati. I circhi a causa della pandemia è da marzo che non accendono le luci della ribalta e macinano spettacoli. Difficile andare avanti per chi lavora nello show. Ancor più complicato trovare le risorse economiche per assicurare a tigri e lama, persino un bisonte, il cibo necessario. Una situazione che non ha risparmiato il Circo di Vienna della famiglia Vassallo che da alcune settimane si trova ad Isola d’Arbia. Ma grazie alla catena di solidarietà innescata dalla Caritas, l’Associazione proprietari e allenatori di cavalli da Palio che ha un cuore grande ieri pomeriggio ha vestito idealmente i panni di Babbo Natale presentandosi al tendone con un dono che ha commosso le persone del circo.

Poco dopo le 15 si è materializzato il camion del presidente Andrea Calamassi con il prezioso carico per gli animali. «Siamo stati contattati dal rettore del Magistrato a cui si era rivolta la Caritas – spiega – per trovare un sostegno a tigri, lama e anche cavalli. Quando si parla di tutela degli animali lo sapete, noi siamo in prima fila. Così c’è stato un breve giro di telefonate fra i soci e poi non ci abbiamo pensato due volte: noi c’eravamo! Eccoci qui non sette quintali di mangime». In tempi difficili come quelli attuali coltivare la solidarietà è un valore aggiunto che Siena ben conosce. 

«Grazie alla città, ai contradaioli, all’Associazione dei proprietari di cavalli, in particolare alla Caritas che ci segue da quando abbiamo dovuto fermarci con l’attività e gli spostamenti», dice Fabio Mosconi, tour manager del Circo di Vienna. Gli altri hanno gli occhi lucidi. Non servono le parole per trasmettere gratitudine. Anche al cardinale Augusto Paolo Lojudice – «persona speciale», lo definiscono – che ieri è andato a portare il sostegno a domatori e trapezisti e a tutti gli operatori che attendono di riprendere a lavorare. «Contavamo di fermarci un po’ a Siena e di trasferirci poi a Natale a Grosseto ma credo che per le festività saremo ancora qui. La situazione economica per chi fa spettacolo come noi è catastrofica, una categoria dimenticata da tutti», aggiunge amareggiato Mosconi. Mentre vengono scaricati i sacchi di mangime donati dai cavallai, il cardinale Lojudice si sofferma ad osservare gli animali, a partire dalla tigre bianca di 4 anni che è la mascotte, anche se ce ne sono altre sei. Poi cavalli, naturalmente, un lama, il bisonte.