Ampelio Sacchi mitico barbaresco della Tartuca

Ricoprì a lungo il delicato ruolo nella stalla, tra aneddoti, grandi fantini e cavalli da leggenda .

Vogliamo ricordare la semplicità, ma anche la passione, della Siena del dopoguerra. E lo facciamo attraverso un personaggio della Tartuca, ma che nel ricordo appartiene un po’ a tutti. Ecco Ampelio Sacchi, che è’ stato per lungo tempo il barberesco della Tartuca, un lungo arco temporale condito da carriere, aneddoti, sconfitte e vittorie. Esordio subito nel primo Palio del 1945 con in stalla Dora e Il Pisano, poi due incontri fondamentali dal punto di vista dei fantini di Castelsenio, ovvero Amaranto e Ciancone, senza ovviamente trascurare il tumultuoso Palio della Pace, quando la Tartuca nell’estenuante mossa portò via il cavallo Elis con proprio Amaranto. Ampelio Sacchi fu barbaresco dal primo Palio del dopoguerra fino a quello del 16 agosto 1967, con tanti episodi che meriterebbero una pubblicazione, periodo condito da tre vittorie: i due lampi con Ciancone e Ranco e la folgorante rimonta di Canapino con Topolone nel 1967, ovvero il cuore oltre l’ostacolo. Un personaggio di un Palio lontano, con la speranza che il ricordo non sia soltanto affidato ad immagini e fotografie. Un barberesco che ha avuto in stalla nomi mitici come Piero, Belfiore, Uberta de Mores e Sambrina, resta nella storia e non soltanto del suo rione.

Massimo Biliorsi