Altre due vittime del virus, 99 i ricoverati

Il Policlinico prova a reggere l’urto dei pazienti nell’area Covid. Il direttore sanitario Gusinu: "Non abbiamo mai avuto questi numeri"

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Altri due morti nell’area Covid delle Scotte, stavolta registrati tempestivamente anche nel bollettino della Regione. Il totale delle vittime della pandemia in provincia di Siena sale a 60, con i conti della seconda ondata che si apprestano a superare le vittime dei tre mesi della prima. Preoccupa anche il costante aumento dei pazienti ricoverati al Policlinico: ieri erano 99, tra i quali 15 in terapia intensiva e 16 con assistenza respiratoria tramite casco.

"Non abbiamo mai avuto questi numeri - rivela il direttore sanitario del Policlinico Roberto Gusinu - né di ricoveri, né di decessi. Ci sono 70 pazienti nel padiglione Covid, 12 in Malattie Infettive e 17 nell’area di Medicina Interna. Le due ultime vittime erano pazienti anziani, soggetti fragili. Ci sono 16 pazienti intubati, e non posso dire se abbiamo raggiunto il picco in provincia. Noi siamo più indietro rispetto agli altri, la speranza è che le misure adottate riescano a spezzare la crescita di contagi e di casi gravi da Covid".

Anche se il numero dei decessi in qualche modo sorprende, va rapportato alla crescita dei ricoveri, raddoppiati rispetto al picco della prima fase. Per questo il tasso di mortalità risulta dimezzato. Mentre il Policlinico cerca di resistere all’assalto di questi giorni, l’Asl Toscana sud est sbandiera il 99% del tracciamento dei positivi e dei contatti. Una percentuale registrata da giorni, che è la migliore della Toscana, visto che in regione la media è del 91% dei tracciamenti. Il lavoro nelle tre province di Siena, Arezzo e Grosseto è più pesante rispetto alle altre: mentre in Toscana la media dei contatti per caso è di poco superiore a 2, nella Asl Sud Est è tra 2,5 e 2.8.

"La percentuale è 99% e non 100% - afferma l’Azienda sanitaria - a causa anche dello ’sfalsamento temporale’ dovuto al fatto che i casi della sera antecedenti la mezzanotte non possono essere tracciati il giorno stesso ma vanno alla mattina dopo. Un lavoro che ha impegnato 184 operatori sanitari nelle tre centrali: 21 a Grosseto, 31 a Siena e 132 ad Arezzo. Nelle prime due centrali lavorano quasi esclusivamente i medici scolastici mentre in quella di Arezzo è rilevante il ruolo dei laureandi in medicina e scienze della prevenzione e scienze infermieristiche che hanno contratti con orari settimanali diversi: ragione per cui il numero di 132 scende a 88 operatori equivalenti a 36 ore settimanali".

Il perfezionamento dei protocolli di lavoro sta progressivamente portando alla chiusura delle centrali di Siena e Grosseto e al concentramento delle attività in quella per l’intera Asl che è stata attivata nel polo fieristico di Arezzo. "Da alcuni giorni - commenta Maurizio Spagnesi, Direttore del Dipartimento di prevenzione della Asl - tracciamo tutti i nostri casi nell’arco delle 24 ore. Determinante è stata la scelta aziendale di puntare con forza sul tracciamento. Abbiamo iniziato prima che altrove con centrali presso gli ospedali e poi è stata decisa l’attivazione di una grande centrale. I risultati si sono fatti vedere presto".