"Accordo operativo da novembre Le cure garantite vicino casa"

Il direttore del dipartimento infantile dell’Asl sud est spiega le ragioni dell’intesa. La prima di ’area vasta’

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"L’Azienda ospedaliera mette gli specialisti, i chirurghi, l’Asl il resto, personale infermieristico, sala operatoria e anestesisti". Il dottor Flavio Civitelli, direttore del dipartimento Materno infantile dell’Asl, spiega l’accordo ‘a rete’ per la pediatria dell’area vasta. Per illustrare le ragioni della collaborazione, partita a novembre, davanti alla platea del Santa Maria della Scala dove è stato firmato il documento della ‘programmazione condivisa’ fra le due Aziende. Il percorso di prossimità della chirurgia pediatrica di area vasta, cui collabora l’anestesista pediatrica dell’Asl Cristina Navarra, prevede l’attivazione di una valutazione pre-operatoria con il chirurgo pediatrico del Policlinico, che pone indicazione chirurgica durante la visita ambulatoriale, che si svolge negli ambulatori delle sedi Asl – nei 4 ospedali con reparti di pediatria - e che inserisce la proposta di intervento nella lista di attesa chirurgica del presidio dove si svolge la visita. La stessa visita anestesiologica viene svolta negli ambulatori di anestesia pediatrica nel day hospital pediatrico dell’ospedale dove viene effettuato l’intervento.

Quale è l’obiettivo dell’accordo?

"Come per tutta la medicina specialistica - risponde il direttore Civitelli - la legge vuole che l’attività chirurgica programmata, non urgente, sia svolta nei centri di alta specializzazione. Poi c’è la legge 40 regionale che dice di garantire le cure nella sede più prossima alla residenza del paziente. La necessità di base era non spostare tutti i bambini all’interno della provincia, o da fuori, verso Siena: qui è nata l’idea della rete, grazie alla quale i chirurghi delle Scotte vanno nei quattro ospedali Asl per prime visite, interventi e controlli".

Molti i casi che rientrano nella rete?

"Con i dati alla mano, sono circa 25 bambini al mese che hanno evitato il viaggio a Siena".

Si parla di interventi di tipologia ‘non complessa’.

"Sono interventi chirurgici da farsi in day surgery, con permanenza da mattina a sera in ospedale o comunque minima, visto che il chirurgo in serata rientra a Siena e lascia il paziente in assistenza e degenza al reparto. Rientrano in questa casistica interventi sulla cute, fimosi e anche l’ernia inguinale".

A distanza di due mesi dal via, quale è la situazione?

"Il percorso condiviso è strutturato e funziona molto bene: è il pediatra della famiglia che lo attiva e manda il bambino in ospedale per la consulenza specialistica e qui il percorso si sviluppa interamente. E’ un servizio peraltro calibrato sulle professionalità disponibili e garantito nonostante il sovraffollamento nei reparti pediatrici di questi ultimi mesi, in coincidenza con i virus stagionali".

Il feedback dalle famiglie?

"Il servizio è molto apprezzato: il bambino resta vicino a casa e l’accesso ed eventuale ricovero in un ospedale di periferia, di media grandezza, è a volte più facile".