"Abbiamo i vaccini, mancano gli over 60"

Berti, vicepresidente dell’ordine dei farmacisti: "Tra le 100 farmacie della provincia, 12 sono disponibili. Ancora nessun prenotato"

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Dopo i medici di medicina generale la Regione Toscana si è rivolta alle farmacie per la vaccinazione di una delle fasce più a rischio col virus, quella dei cittadini fra 60 e 79 anni, che ancora sfuggono, in parte, alla campagna vaccinale. L’accordo è stato portato avanti a livello sindacale e dai primi di giugno è operativo: sono le farmacie a dover dare la loro disponibilità o meno, in base a precise indicazioni e linee dettate dalla Regione. Ovvero i vaccini devono essere fatti in strutture esterne, gazebo, di adeguate dimensioni, in presenza di defibrillatore e diverse altre dotazioni logistiche.

Fatto sta che di quasi cento farmacie presenti in tutta la provincia di Siena, hanno dato disponibilità appena 12 e, va detto, nonostante la scarsa convenienza del nuovo servizio. "Abbiamo fatto un corso che ci abilita come farmacisti vaccinatori. Per quanto mi riguarda, ho dato disponibilità della mia farmacia, già dal 3 aprile, anche per le vaccinazioni. Dalla settimana scorsa ho promosso questa possibilità eppure ancora non abbiamo fatto alcuna vaccinazione", dice il dottor Alessio Berti, farmacista di Castellina in Chianti, vicepresidente dell’Ordine e membro onorario del Consiglio probiviri di Federfarma Siena.

"Non si trovano persone: in questa fascia di età molti si sono già vaccinati agli hub, altri sono prenotati per farlo e una parte non vuole vaccinarsi – ripercorre il dottor Berti -. Poi ci sono alcune complicazioni: devi prenotare le dosi di vaccino, conservarle in farmacia e in caso di somministrazione compilare una marea di fogli. E non basta: bisogna prendere almeno sette prenotazioni e di lì contattare gli interessati e convocarli in farmacia per il giorno prestabilito. La fiala contiene cinque dosi, che non vanno sprecate, per cui bisogna prevedere anche due persone di riserva: insomma, dalla settimana scorsa abbiamo avuto appena due interessati, non abbastanza per iniziare. Eppure c’è anche un’attrattiva: in farmacia abbiamo il vaccino Johnson & Johnson, monodose. Ma questa fascia di età è la più restia. Allora, o si allarga la platea da vaccinare, scendendo ai giovani, oppure sarà difficile contribuire alla campagna".

La vaccinazione in farmacia insomma non procede come atteso, in compenso si fanno tanti test rapidi di accertamento Covid: "A Castellina solo stamattina ne abbiamo fatti sette - conferma il dottor Berti -: lo richiedono gli stranieri per poter viaggiare e ai tempi della scuola abbiamo fatto tamponi a tutti, studenti e familiari".

Paola Tomassoni