"A Siena, la cultura è un bene circolante"

Il frontman dei Marlene Kuntz Cristiano Godano stasera alle Logge del Papa per lo spettacolo del Festival del linguaggio fra terra e cielo

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di Antonella Leoncini

Cosa ci fa il cantautore Cristiano Godano, frontman della banda rock Marlene Kuntz, a ’Sì Siena’, Festival del linguaggio tra terra e cielo’ questa sera alle 21 quando, alle Logge del Papa, nello spettacolo omaggio a Dante Alighieri per 700 anni dalla sua morte, si unirà con la voce e chitarra alla carovana della BandaDante di Ambrogio Sparagna con Davide Rondoni e i musicisti dell’Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica di Roma?

"Canterò, suonerò, parlerò - dice Godano -. Sono stato invitato dal direttore artistico Davide Rondoni. Lo conosco, capita di incontrarci per riflettere, confrontarci. Il suo approccio è intrigante. Fra di noi, c’è sintonia intellettuale".

Lei è un cantautore rock, lo spettacolo è dedicato a Dante. Cosa accadrà?

"Al centro dell’evento, da un lato, Dante poeta e, dall’altro,il rapporto fra la canzone e la poesia. La questione è complessa; vuol dire riflettere sulla produzione letteraria di Dante, in primis la Divina Commedia, e sulla complessa vocazione: poeta, scrittore, politico e anche cantautore. Ovviamente l’analisi è articolata e solleva varie tematiche".

L’idea?

"La canzone è poesia ma l’approccio del poeta è diverso da quello del cantautore anche perché differenti sono le motivazioni, così come lo sono le aspettative di coloro a cui si riferiscono".

La persona giusta al momento giusto. La sua canzone ’Osja, amore mio’ è dedicata al poeta russo Osip Mandel’stam, perseguitato da Stalin fino alla morte, con le uniche colpe di essere poeta e conoscitore della Divina Commedia.

"Un pezzo ’ in scaletta nel concerto insieme ad altri brani con una forte presenza dei temi dell’amore, nota ossessione di Dante, e dell’amicizia, aspetto ricorrente nella Divina Commedia".

Si aggiunge ai viandanti De Gregori, Servillo, Forte, Riondino, gli alri che hanno incontrato la BandaDante.

"Sono onorato di continuare il percorso della BandaDante: un cammino articolato, sdoganato da certi preconcetti e che condivido con la mia esperienza, aperta ad incontrare altre situazioni. La contaminazione fra artisti generi e stili, sviluppa la cultura nella complessità che le appartiene: è incontro, confronto fra idee, creazioni, sensazioni".

Perché un Festival del linguaggio fra terra e cielo, in un periodo in cui emergono il virtuale e il suo mondo?

’Sì Siena’ è un progetto importante che restituisce alla cultura il suo scenario: quello del contatto, dello scambio reale. È anche la vera dimensione della musica: quella dei concerti dal vivo, del rapporto diretto fra l’artista e il pubblico. Tutto questo oggi rischia di essere sottovalutato rispetto al sistema virtuale, al mainstreaming che, però,tolgono alla musica il suo vero valore".

Siena?

"La conosco, non si può non ammirare una delle città più belle, scenario ideale per accogliere il Festival. Tempo fa parlavo con un collega di Siena ai vertici della classifica delle città più ricche di fascino: essere qua oggi è una grande soddisfazione".

I suoi progetti?

"Questo concerto è un epilogo straordinario del tour estivo in cui ho presentato da solista il mio album ’Mi ero perso il cuore’. È andato molto bene. Nei prossimi mesi, con i Marlene Kuntz incideremo un nuovo disco e, intanto, continuerò il mio percorso personale e professionale. Mi sembra che abbia abbastanza impegni per non non preoccuparmi di restare disoccupato".