"A Siena 460 studenti non residenti Accordo quadro tra tutti i Comuni"

Appello dell’assessore all’Istruzione Paolo Benini: "Subito una riunione con i sindaci per veicolare i flussi, stabilire il numero massimo di ragazzi per scuola e assistere solo le famiglie in comprovata necessità"

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di Cristina Belvedere

"Troviamo un accordo quadro con tutti i Comuni per le scuole, sulla base di quello che Siena ha trovato con l’amministrazione di Asciano". E’ la proposta dell’assessore all’Istruzione del Comune di Siena, Paolo Benini, dopo le polemiche dei giorni scorsi relative agli alunni che frequentano scuole all’interno di Comuni diversi da quello di residenza. Se dunque il capoluogo e Asciano si sono accordati per 22mila euro comprensivi dei servizi di mensa scolastica, ludoteca e utilizzo della palestra, l’auspicio di Benini è arrivare a un’intesa anche con le altre amministrazioni comunali limitrofe: "Lo scorso 15 marzo avevo inviato una mail invitando i sindaci dei Comuni contermini a un incontro per arrivare a un accordo virtuoso. Non ho mai ricevuto risposta".

L’assessore entra nel dettaglio: "A Siena ci sono 2.463 fruitori del servizio di mensa scolastica: 122 risiedono a Monteriggioni, 97 a Monteroni d’Arbia, 65 a Castelnuovo e 57 a Sovicille e così via. In totale 460 studenti non residenti usufuiscono dei servizi scolastici senesi. Il tutto, senza una distribuzione omogenea, perché circa 200 studenti gravano sulla ’Tozzi’ e la ’Peruzzi’". E qui il chiarimento: "Questi 460 ragazzi sono un costo per il nostro Comune, mentre rappresentano un risparmio per i Comuni di provenienza – stigmatizza Benini –. E’ vero che il capoluogo deve farsi carico del principio di sussidiarietà, ma fino a un certo punto... ".

"L’amministrazione comunale si accolla dunque una serie di spese – afferma l’assessore –, comprese quella sulla manutenzione e sulla mensa, cui vanno aggiunte le bollette per riscaldamento, luce, acqua e servizi vari. Da qui la decisione di aumentare i costi ai non residenti: del resto è un metodo che utilizza anche la Regione Toscana, che differenzia fra residenti e non residenti per i cedolini dei libri di testo". In questo contesto, matura la proposta di Palazzo pubblico: "Trovare un accordo a livello provinciale basato sull’Isee. Ne parlerò con il presidente della Provincia – annuncia Benini – in qualità di rappresentante del Comune capoluogo, chiedendo un’azione dell’ente sovraordinato. In questo modo possiamo calcolare un contributo che le amministrazioni possono versare per mense, servizi, manutenzione e le spese che dipendono dal numero di utenti.

"Come Comune di Siena – conclude Benini – spendiamo circa 160mila euro all’anno per la manutenzione delle strutture, poi ci sono da calcolare le spese per le mense, bollette, acqua, luce, riscaldamento, materiale vario. E’ giusto che ci sia un accordo quadro fra le amministrazioni, che sani questa situazione".