"A Rossi regalerò il dvd del Ferroviere"

Il sindaco De Mossi spegne la polemica con l’ex governatore della Toscana. "Ma avanzare critiche non è delitto di lesa maestà"

Il sindaco Luigi De Mossi

Il sindaco Luigi De Mossi

di Pino Di Blasio

L’inizio faceva pensare al peggio, a una nuova puntata della polemica con contorno di accuse e insulti. Poi è prevalsa l’autoironia e il sindaco Luigi De Mossi ha voluto chiudere lo scontro con l’ex governatore della Toscana Enrico Rossi, con battute concilianti. "Si può avanzare qualche critica o si commette delitto di lesa maestà? Sono divertito dal fatto che un piccolo amministratore come me venga preso in considerazione da un grande governatore. Scoprirò il giorno del suo compleanno e gli regalerò il dvd de ’Il ferroviere’ di Pietro Germi".

Il sindaco ribadisce che la polemica non è tra lui e l’ex presidente della Toscana. "Ho cercato di fare un ragionamento complessivo sulla salute - dice De Mossi - e con me la Regione non si è mai fatta viva. Riconosco gli sforzi per dare impulso a Tls, ma ho dovuto lottare un anno e mezzo per far entrare il Comune di Siena nel consiglio della Fondazione. E oggi stiamo parlando di un distretto delle Scienze della vita, con Siena che deve essere capofila in Toscana. Questa si chiama politica dell’amministrare".

Da Tls al Policlinico. "Non possono bastare tre anni di investimenti per cancellare venti anni di tagli. Basta parlare con i professionisti del Policlinico per raccogliere molte lamentele. E dobbiamo anche chiederci come mai c’è stato bisogno di vendere l’ospedale di Siena, perché è stata la Regione ad acquistarlo, perché l’Università e poi la Fondazione Mps, e poi il Monte sono entrati in crisi. A guidare questa città a quei tempi c’erano amministratori dello stesso colore della Regione. Ma devo anche riconoscere che l’ex dg Valter Giovannini ha fatto un ottimo lavoro alle Scotte".

Un accenno all’idea primigenia del presidente Giani di scorporare le tre grandi Asl e ridare più importanza ai territori. "Non è più la priorità - riconosce De Mossi - ma in questa fase le priorità sono alla mezz’ora, nemmeno alla giornata. Ridimensionare le Asl mi trova d’accordo, ne parlerò con il presidente".

Un rapido passaggio sugli indici di contagio, che a Siena sono scesi a 436 casi su 100mila abitanti; il ringraziamento al Policlinico e all’Asl per l’intesa sulla distribuzione dei malati Covid anche negli altri ospedali, a Nottola e Campostaggia; il punto sui vaccini con 486 dosi AstraZeneca al PalaGiannelli e 88 somministrate al Papillon. E poi spazio agli altri temi cittadini.

A chi gli chiede se è contento per la richiesta di archiviazione nell’inchiesta sugli scavi al Santa Maria della Scala, il sindaco De Mossi risponde: "Questa amministrazione è una squadra, se anche uno solo resta sotto inchiesta, è un dispiacere per tutti. Bisogna avere misura nelle cose, ho apprezzato la richiesta di archiviazione per me e per il tecnico, spero che si risolva bene anche per il direttore dei lavori. Lo statuto del Santa Maria della Scala? Il lavoro è terminato, la bozza della Fondazione approderà in consiglio".

Dal Santa Maria alla Fondazione Mps. "Non credo che ci siano incompatibilità per la nomina di Riccardo Baccheschi alla deputazione generale. Lo abbiamo scelto proprio per dare impulso alle nuove sfide di Toscana Life Sciences, per dare corpo al progetto di riportare una fabbrica di biofarmaci a Siena. Per realizzare i sogni servono persone che hanno competenze. E se Baccheschi dovrà dimettersi dal cda della Chigiana, ce ne faremo una ragione. La scelta di Alessandro Manganelli e le fibrillazioni in maggioranza? E’ sulla breccia da tanto, darà voce anche ai civici. Ho parlato con il presidente della Fondazione Rossi sula ricapitalizzazione e lo sviluppo di Tls. Io vorrei sfruttare anche le competenze di Vernice per il Santa Maria".