di Alessandro Vannetti

Siena, 26 gennaio 2014 - IL PROIETTILE è una freccia metallica lunga 18 centimetri, coda compresa; è stato scagliato da una balestra utilizzata per un’attività di tipo sportivo o di tipo professionale, ammesso che esista un uso professionale per questo genere di arma. Perché di questo si tratta, di una vera e propria arma, con cui uno scellerato ancora sconosciuto ha trafitto un gattino di sette mesi con la chiara intenzione di ucciderlo. Fortunatamente non ci è riuscito è il micetto è stato curato e salvato con una delicata operazione chirurgica dalla dottoressa Francesca Messeri, della clinica veterinaria San Marziale di Colle. Sta già molto meglio, ma patirà per sempre le conseguenze a cui l’imbecillità di un essere umano l’ha condannato. «Il dardo ha trapassato i muscoli addominali nella regione del fianco sinistro, perforando il peritoneo – spiega la dottoressa – Ha trapassato anche la milza, che, quindi, abbiamo dovuto asportare chirurgicamente, lo stomaco da parte a parte e il diaframma, per fermarsi nella regione toracica dove, per fortuna, non ha causato altre lesioni. L’intervento è riuscito, ma fino a questa mattina (ieri-ndr) non abbiamo potuto sciogliere la prognosi. Nella disgrazia di essersi imbattuto in quell’individuo, il gattino ha avuto anche un po’ di fortuna, perché se invece che prenderlo longitudinalmente la freccia l’avesse preso perpendicolarmente l’avrebbe trapassato da parte a parte uccidendolo sul colpo». E’ successo tutto venerdì pomeriggio in zona Speretolo, dove ilmicino è stato trovato in fin di vita dai suoi padroni.


«Mancava da casa dal giorno prima – racconta Filippo Basetti, il giovane proprietario – Lo avevamo cercato a lungo, ma inutilmente. Giovedì pomeriggio, poi, lo abbiamo trovato nella sua casetta in quelle condizioni, con la freccia ancora conficcata nel fianco. Non si sa se sia stato ferito il giorno stesso o quello prima, fatto è che nonostante tutto ha avuto la forza di trascinarsi fino a casa. Lo abbiamo portato subito dalla dottoressa Messeri, che lo ha salvato».
 

La famiglia Basetti ha denunciato il fatto ai carabinieri, che daranno il via ad una indagine. Anche perché una balestra in grado di sparare dardi come quello è un’arma pericolosa, potenzialmente in grado di ferire gravemente, o addirittura uccidere, un essere umano. «Abbiamo fatto qualche ricerca e, per quello che siamo riusciti a capire, può essere detenuta solo con un porto d’armi, come un fucile o una pistola – afferma ancora Filippo – E inoltre perché non è la prima volta che accade un fatto del genere, anche se non così grave. Qualche mese fa un altro nostro gatto fu colpito a una zampa da una freccia simile, ma non possiamo dire che si tratti della stessa persona».