Siena, 22 maggio 2013 - Michele Briamonte, 36 anni, e' consigliere di Mps dall'aprile 2012, quando alla presidenza dell'istituto senese arrivo' Alessandro Profumo. Conosciuto come il legale di Fiat e Juventus, Briamonte fa parte infatti dello studio Grande Stevens, da sempre 'l'avvocato dell'Avvocato Agnelli'. In questa veste ha difeso il club bianconero nella vicenda Calciopoli e lo stesso Grande Stevens nel processo per l'equity swap di Ifil-Exor, che ha visto il 21 febbraio la condanna in Appello di Gabetti e Grande Stevens.

La nomina nel cda di Mps per l'avvocato piemontese arrivo' grazie alla decisione di inserirlo nella lista dei soci privati formata da Unicoop, Finamonte (la finanziaria della famiglia Aleotti, proprietaria della Menarini).
Pochi giorni dopo la perquisizione del 5 marzo dell'abitazione e degli uffici di Briamonte, ordinata dalla procura senese, L'Espresso pubblico' la notizia che l'avvocato, che e' anche un consulente dello Ior, era stato fermato per un controllo a Fiumicino insieme a monsignor Roberto Lucchini, uno dei collaboratori del Segretario di Stato, cardinale Tarciso Bertone.

Briamonte presento' ai finanzieri un passaporto diplomatico vaticano, cosa che gli avrebbe permesso di evitare la perquisizione dei bagagli. Subito, pero', vennero esclusi collegamenti tra l'inchiesta senese e quanto successo a Fiumicino. Poco piu' di un mese prima alla procura di Siena i magistrati titolari dell'inchiesta su Mps avevano sentito, come persona informata sui fatti l'ex presidente dello Ior Ettore
Gotti Tedeschi, da sempre rappresentante in Italia di Banco Santander, l'istituto che aveva venduto nel 2009 al Monte Antonveneta per 9,3 miliardi di euro.