Siena, 12 febbraio 2013 - ANCORA un faccia a faccia con i magistrati. Questa volta ad essere sottoposto alle domande dei pm (Antonino Nastasi, Aldo Natalini e Giuseppe Grosso) è stato l’ex vice direttore generale Marco Morelli. Al centro dell’interrogatorio i derivati: da Santorini a Nota Italia, fino ad Alexxandria sottoscritto con la banca giapponese Nomura. Morelli, che dopo aver lasciato Rocca Salimbeni è passato da Banca Intesa ed oggi è country executive per l’Italia di Merrill Lynch, era accompagnato dal suo legale Riccardo Olivo.

Ma, ieri, il caso Mps si è arricchito di un nuovo filone d’inchiesta. Mentre, infatti, la città si risvegliava sotto la neve, i carabinieri hanno eseguito nuove perquisizioni e sequetri di materiale informatico e altra documentazione. Dopo l’acquisizione di Banca Antonveneta e la bomba derivati, nel mirino degli inquirenti è finito il patrimonio immobiliare ruotante attorno a Rocca Salimbeni e controllate. Con l’ombra, anche in questo caso, di qualche plusvalenza finita ad alimentare il sistema Siena. Gli inquirenti hanno suonato nelle abitazioni private dei fratelli Antonio e Alberto Degortes, ma anche in quelle del presidente e del direttore dell’Enoteca Italiana, rispettivamente Claudio Galletti e Fabio Carlesi.

In particolare l’attenzione dei magistrati è concentrata intorno alle attività di Antonio Degortes, che figura quale azionista e amministratore unico di due società, Blue Wind e Sg Investimenti, che negli anni passati hanno rilevato alcuni immobili (in città come in altre province della Toscana) Tenimenti Mps a cifre, secondo le ipotesi investigative, inferiori a quelle di mercato per poi rivenderli realizzando, appunto, plusvalenze.

Da sempre legato all’ex presidente di Rocca Salimbeni Giuseppe Mussari, Degortes — che nel corso degli anni è stato nominato in varie controllate (Mps France e in MP Leasing & Factoring di cui è attualmente vicepresidente) — è finito sotto i riflettori degli inquirenti anche per la gestione del ristorante Millevini all’interno dell’Enoteca Italiana in Fortezza. Da qui il coinvolgimento del fratello Alberto (chef del ristorante), del presidente dell’Enoteca Galletti e del direttore generale Carlesi. A finire nel registro degli indagati c’è anche la convivente di Antonio Degortes. Trattandosi di reati perseguibili a querela di parte è probabile che l’inchiesta sia partita su segnalazione del nuovo management di Rocca Salimbeni impegnato da oltre un anno in una profonda opera di pulizia rispetto alla precedente gestione della banca. Un’opera, iniziata dall’area finanza a cui capo c’erano Gianluca Baldassarri e il suo vice Alessandro Toccafondi, e che ora prosegue in tutti i settori.