Siena, 22 settembre 2011 -  Aelita ieri si sentiva un 'unicorno'. "Mamma lo sai che gli unicorni non entrano nei musei". Come una vera star, Aelita Andre, il talento atteso ieri mattina dalla troupe della Bbc e da altri media, non si è fatta vedere all’esposizione della biennale a Chianciano ma ha voluto interpretare la Toscana giocando con un cucciolo e con i cavalli. La bambina prodigio australiana è a Chianciano. Sono solo due i suoi quadri esposti alla rassegna della cittadina termale, ma bellissimi, che fanno di questa bambina di 4 anni un vero prodigio.
 

 

I capricci e la voglia di giocare ci ricordano la sua età ma quando è davanti ad una tela chiama a voce alta i colori, sceglie tonalità bellissime e dal bianco esce una sintesi cromatica straordinaria.
Sappiamo che un bambino sotto i 13 anni che possiede doti naturali che gli permettono di esprimersi in campo scientifico, intellettuale o artistico allo stesso livello degli adulti, che invece hanno impiegato del tempo ad apprendere tecniche e competenze è un prodigio e sicuramente Aelita, figlia di Michael Andre e Nikka Kalashnikova, uno pittore, l’altra fotografa, è questo: un prodigio. I genitori, visto il talento della loro piccolina, hanno pensato di sfruttarlo al meglio vendendo le sue opere, da New York a Londra, con l’appoggio del gallerista Mark Jamieson che ha esposto i quadri prodotti.
 

 

Aelita si esprime così, passando dalla sua fantasia ai colori sulle tele. Ieri, dopo aver coccolato un cucciolo di bassotto, dato le carote ai cavalli e fatto una piccola passeggiata con loro, non si sentiva più unicorno ma era pronta a disegnare e lo ha fatto sulla grande tela di Piazza Italia, assieme agli altri artisti ed assieme a passanti increduli.
Ci ha regalato la sua fantasia di un cavallo blu, una casa toscana rossa ed una bambina gialla. La tavolozza in mano e il pennello nella sinistra, come Leonardo da Vinci, suggeriva una turista chiancianese che filmava la scena.
 

 

Prima mostra personale a New York per Aelita Andre: coloratissime tele astratte, in cui dominano macchie di colore, punti, mai una linea. Una pratica artistica basata sull’azione sulla tela vicina a Jackson Pollock nella dinamica e a Salvador Dalì quanto a visionarietà. E sono proprio i sogni e i giochi la fonte di ispirazione del coloratissimo universo che l’artista crea con le sue tele. Il risultato però è quello di un pittore maturo, che controlla la composizione e l’equilibrio con maestria. E’ bello sapere che un pezzo di Toscana resterà negli occhi e nella memoria di questa piccolissima star.