Siena, 18 agosto 2011 - La fame di posti nella Ztl - e la voglia di portare l'auto a due passi dal luogo del centro storico che si vuole raggiungere - non ha limiti. E se poco tempo fa la polizia municipale scoprì in via Garibaldi addirittura un tagliando per portatori di handicap appartenente ad una persona morta un anno e mezzo prima, presto si aprirà un nuovo capitolo in tribunale per colpa di questo fenomeno di inciviltà. Che, nonostante i controlli serrati dei vigili urbani, non sembra conoscere la crisi. E' stato infatti disposta la citazione a giudizio per falsità materiale di una persona che aveva contraffatto in maniera abile il contrassegno nazionale invalidi. In pratica, si era servito della riproduzione fotostatica a colori dell'originale, peraltro effettuata usando un tipo di carta del tutto simile a quella impiegata da palazzo pubblico che, dal canto suo, aveva rilasciato la «vera» autorizzazione l'11 agosto 2008. Il Comune è parte offesa dal reato. E ha espresso in giunta l'opportunità di costituirsi parte civile nel giudizio (udienza il 6 luglio scorso) «in considerazione dei danni materiali e di immagine causati all'amministrazione comunale».

Ma a fare «gola» agli affamati di posti auto in centro non sono soltanto i permessi per invalidi, quanto i tagliandi per sostare nella Ztl. C'è infatti un cittadino che per tale motivo dovrà rispondere davanti al giudice dell'accusa di truffa, oltre che di falso. Avrebbe infatti scannerizzato il permesso di sosta gratuita per chi risiede nella Ztl. Fatta una copia, l'ha esposta sul cruscotto della propria vettura tanto da indurre in errore la polizia municipale risparmiando al contempo il pedaggio per il parcheggio. Un danno economico per il Comune che infatti, anche in questa circostanza, il 21 ottobre prossimo si costituirà parte civile davanti al tribunale. Un segnale chiaro che viene lanciato da palazzo pubblico circa la volontà di far rispettare le regole, senza pietà per i «furbetti» della Ztl.