Siena, 20 novembre 2010 - SONO SALITI a sette gli indagati nell’inchiesta relativa alle votazioni per l’elezione del rettore della nostra università. Ai primi quattro si sono aggiunti altri tre componenti la commissione elettorale e per la precisione due professori e un rappresentante degli studenti. Gli accertamenti vanno avanti, dunque, in maniera spedita. Dalla giornata di ieri sul tavolo del sostituto procuratore della Repubblica Antonino Nastasi c’è anche la documentazione acquisita l’altro ieri dai carabinieri della squadra di polizia giudiziaria presso la Procura al ministero dell’istruzione. Il magistrato ne prenderà visione nelle prossime ore. Non sono molti gli atti e tutti riguardano le votazioni. Una elezione quella del professor Angelo Riccaboni avvenuta il 21 luglio e ratificata con decreto dal ministro tre mesi dopo.
Intanto ai piani alti del nostro palazzo di giustizia tra mercoledì e ieri sono arrivati l’ex rettore Silvano Focardi e l’ex direttore amministrativo della nostra università Antonio Davide Barretta. Sono stati convocati come persone informate sui fatti. L’entrata al palazzo di giustizia di Focardi e Barretta a tanti non è certo passata inosservata.
 

 

LA LORO permanenza nell’ufficio del pubblico ministero, titolare dell’inchiesta sulle elezioni, è stata molto lunga. Quali siano state le domande e cosa abbiano risposto non è dato saperlo e fino a quando l’indagine non sarà chiusa il tutto rimarrà coperto dal segreto delle indagini preliminari.
Questo troncone sul nostro ateneo pur andando avanti speditamente non vede ancora la fine. Pare che ci siano vari aspetti da chiarire fino in fondo e il lavoro del Pm e dei suoi più stretti collaboratori è meticoloso e puntiglioso.
 

 

SUL FRONTE degli accertamenti relativi al buco dell’università il sostituto procuratore della Repubblica Francesca Firrao, che ha raccolto il lavoro del collega Mario Formisano, sta ricostruendo i contorni e delinenando le responsabilità di un dissesto che ha fatto e fa tremare l’ateneo. Non dimentichiamo però che la nostra università conta numerose eccellenze in fatto di persone e che nei secoli, meritatamente, si è distinta sul piano nazionale e internazionale.