Siena, 13 novembre 2010 - A Siena per parlare di vino. Il primo Forum Montepaschi sul vino italiano è stato un vero successo. La banca ha proposto il tema e la platea ha risposto. Produttori, importatori, istituzioni, enologi, grandi casate blasonate, le signore del vino, giornalisti ed enocomunicatori, tutti riuniti nella Rocca Salimbeni per fare il punto su un settore che vale oltre 15 miliardi di euro e conta più di un milione di addetti impegnati nel lavoro diretto o indotto.

 

E subito una buona notizia, la crisi c’è ma non siamo al capezzale di un malato grave, anzi per il 2010 l’Osservatorio Montepaschi segnala un aumento di fatturato fino al 10 per cento "anche se i prossimi tre anni saranno comunque impegnativi", commenta il presidente di Banca Monte dei Paschi Giuseppe Mussari. "In un’occasione in cui si parla di vino a questi livelli dovevo esserci — aggiunge il ministro delle politiche agricole e forestali Giancarlo Galan, protagonista della prima parte del Forum dedicata a Il futuro che ci aspetta —, c’è qualcosa di più mitico e leggendario del vino in un paese come il nostro, posto al centro del Mediterraneo? Il pane, potremmo dire, ma dalle mie parti, in Veneto cioè, pane e vino stanno assieme. Se questa è la storia, per viaggiare verso il futuro, non solo il futuro vitivinicolo, è bene studiare, ricercare, qualificarsi in ogni modo e in ogni campo, da quello buono per la vigna a quello buono per far crescere gli affari, qual è una banca, soprattutto una banca dalle nobili e antiche radici come quella di Siena".

 

E finalmente le banche cominciano ad occuparsi seriamente di agricoltura "ma non è sempre stato così — chiosa Galan —. Sono entusiasta e preoccupato, il mondo comincia a produrre vino in paesi che mai ti saresti aspettato e noi siamo troppo piccoli, sette ettari la media di una nostra azienda e non mi riferisco a sette ettari a Brunello, ma sette ettari sono un quinto della superficie media di un’azienda francese e questo comporta incapacità ad essere presenti su un mercato in forte trasformazione".

 

Nella prima parte del Forum oltre al ministro Galan e il presidente Mussari, anche il direttore generale di Banca Mps, Antonio Vigni, insieme al presidente di Enoteca Italiana, Claudio Galletti, il presidente di Federvini, Lamberto Vallarino Gancia e il presidente dell’Unione Italiana Vini Lucio Mastroberardino. "Questa è l’occasione utile per la nostra filiera, muovendosi dai dati presentati oggi dall’Area Research produttori di BMps — ha detto il presidente dell’Enoteca Italiana, nata a Siena negli anni ‘70 che oggi associa oltre seicento produttori —, di confrontarsi con le questioni più rilevanti e più attuali del mondo del vino. Mi riferisco all’internazionalizzazione, al consolidamento dei mercati tradizionali come gli USA, all’incremento dei nuovi mercati come la Cina".

 

E proprio in Cina l’Ente vini ha una sede con tutte le attrezzature necessarie per diffondere e affermare la cultura enologica italiana. Da due anni è presente su questo mercato in fortissima espansione con Yisahang Wine Business Consulting, chiudendo importanti accordi commerciali per il nostro territorio e proprio fra pochi giorni, a dicembre, verranno presentati due grandi vini toscani, sia la Vernaccia che il Montecucco. Sempre durante il Forum Galletti ha illustrato la struttura della società di diritto cinese che Enoteca italiana ha costituito a Shanghai, la Shanghai Yishang Wine Business Consulting co. Ltd, che occupa 380 metri quadrati e organizza corsi di formazione rivolti a quanti, in Cina, si avvicinano al vino per motivi professionali. Nella seconda tavola rotonda un confronto sui diversi punti di vista della filiera commerciale vinicola. Erano presenti i produttori Chiara Lungarotti, Etile Carpenè, Giovanni Poggiali, Francesco Bonfio e gli importatori Marc Taub e Sen Liu.