Siena, 30 giugno 2010 - "Provocazione o strumentalizzazione della festa", così dalla Diocesi senese viene apostrofata la lettera indirizzata a monsignor Buoncristiani. L’arcivescovo aveva da parte sua già dato un’opinione in merito al drappellone in occasione della presentazione: "Non spetta alla chiesa senese entrare nella sfera privata dell’artefice del palio — aveva detto monsignor Buoncristiani —, nella sua vita religiosa come nella sua condotta morale. Come già in passato questa intromissione non è mai stata presa in considerazione: non tutti gli artisti avevano una vita in sintonia con l’opera realizzata. A noi interessa solo che sia rispettata l’iconografia tradizionale, cristiana: tra l’altro questo drappellone ha una Madonna che rispecchia perfettamente l’immagine della Vergine di Provenzano, che è una Madonna dolorante".