Appello di Bellocchio "Salvate i cinema"

Siena, 14 maggio 2010 - Salvate il cinema. Si costruiscano pure le multisale. Ma si proteggano anche i piccoli cinematografi nei centri storici delle città e dei paesi, perché questi ‘cinema Paradiso’ stanno morendo tutti. E le istituzioni facciano la loro parte: aiutino le proiezioni sul grande schermo. Perché il cinema non è solo divertimento ma soprattutto cultura, educazione dell’anima e socialità. E’ un appello forte quello scaturito ieri dal Forum su "Produzione e consumo di cinema nel territorio senese" promosso da La Nazione.

Un appuntamento caduto in una fase turbolenta della vita del cinema italiano, segnata dalle polemiche per i tagli alla cultura operati dal Governo, dal documento dei cento autori che invitano il ministro Bondi a dimettersi per la scelta di disertare il Festival di Cannes a causa della presenza di ‘Draquila’, il film di Sabina Guzzanti.

All’incontro, che si è tenuto nella Sala degli specchi dell’Accademia dei Rozzi, è intervenuto come ospite d’eccezione il regista Marco Bellocchio, insignito nei giorni scorsi del David di Donatello (miglior regia) per il suo ‘Vincere’, insieme all’imprenditore Alessandro Nannini e al giovane attore senese Vincenzo Bocciarelli.
E’ stato proprio Bellocchio a spronare le istituzioni a dare una mano al cinema, anche per l’importante funzione sociale che svolge. La sua perorazione ha accolto il suggerimento arrivato dal moderatore Sandro Bugialli, ex caporedattore cultura e spettacoli del Quotidiano nazionale (Qn), che ha sollecitato i Comuni a contribuire da un lato a tenere aperti i cinema nei piccoli centri e dall’altro a garantire proiezioni pomeridiane, soprattutto per andare incontro alle esigenze degli anziani che non vogliono restare incollati alla tv.

Quest’ultima istanza è stata avanzata con forza anche da alcuni interventi del pubblico, intervenuto numeroso al Forum. Istanza che è stata girata all’assessore alla Cultura del Comune di Siena, Marcello Flores D’Arcais, il quale ha inviato un messaggio di saluto perché non ha potuto intervenire per improrogabili impegni istituzionali.

A Siena l’appello è particolarmente calzante, visto che le sale continuano a chiudere e che negli ultimi nove anni il pubblico che va al cinema si è ridotto del 30%: gli ingressi sono scesi da 235 mila ad appena 150 mila all’anno.

In questo scenario esangue, è calato il progetto dell’imprenditore Alessandro Nannini, che ha annunciato di voler costruire due sale da 300 posti ciascuna in Massetana Romana. "Ho accantonato l’idea di una multisala con 7 schermi - ha spiegato - perché non era adatta a Siena. Il progetto attuale ridimensionato penso che riceva i permessi necessari entro breve. Le sale potrebbero essere pronte in due o tre anni". Nannini ha spiegato che vuole creare una struttura in cui ci sia anche la possibilità di mangiare e per i genitori di lasciare i bambini a giocare durante lo spettacolo. Ma Siena non deve solo essere garantita come fruitrice di cinema. La città merita di essere anche un luogo di ritrovo, un fulcro per la celebrazione del cinema di qualità - ha sostenuto Maria Pia Corbelli, infaticabile animatrice del ‘Terra di Siena Film Festival’, una rassegna fondata da lei nel 1996 che ha portato in città numerosi capolavori. "Ma abbiamo bisogno di aiuto da parte delle istituzioni - ha ribadito la Corbelli - perché proseguire nel nostro cammino è sempre più difficile".

Bellocchio ha spiegato che occorre tenere il passo con la modernità costruendo multisale ("però devono garantire la proiezione anche di film esclusi dal grande circuito della distribuzione") ma anche tutelare le piccole sale esistenti. E ha spiegato che "sia i produttori che i registi devono fare i conti con queste nuove strutture, pensare a quale impatto avranno le opere nelle multisale". Il regista del film ‘I pugni in tasca’ ha fatto poi qualche confidenza sulla sua carriera. Ha ricordato che lui, originario di Bobbio, in provincia di Piacenza, da giovane voleva fare l’attore, stregato dal Marlon Brando di ‘Fronte del porto’. "Ma capii subito che preferivo la regia...".