Siena, 28 gennaio 2010 - Raggomitolata su una panchina, la testa coperta dal cappuccio per ripararsi dal freddo, appoggiata sullo zaino di scuola. Così l’ha trovata la pattuglia della polizia municipale, in Fortezza, sul lato del bastione San Filippo. "C’è una bambina che si è persa, questa la segnalazione giunta al centralino dei vigili poco prima delle 10", si limitano a raccontare i protagonisti della storia a lieto fine, Andrea Forzi e Simone Mariotti.

 

"Invece abbiamo capito subito che era un’adolescente e, forse, proprio la ragazzina che le forze dell’ordine stavano cercando da giorni". Buon fiuto: quella giovane infreddolita e dall’aria un po’ stropicciata, tipica di chi vaga senza meta e dorme al freddo, era proprio la sedicenne di Chiusdino sparita di casa giovedì scorso. L’incubo per la famiglia era finito.

 

E’ rimasta sei giorni lontana da casa, la biondina. Esile e carina, occhi celesti, frequenta il 'Caselli'. Ma in questi giorni a scuola non si è mai presentata. Eppure andava bene, nessun problema con gli studi. Apparentemente inspiegabile il motivo che l’ha spinta a voler restare sola: telefono irraggiungibile, nessuno che l’aveva vista, a parte una segnalazione che la indicava alla Croce del Travaglio. Svanita, neppure Siena fosse una metropoli. Forse si è nascosta in Fortezza, forse all’interno di qualche portone del centro storico. Sola con chissà quale angoscia interiore che la teneva lontano dalle mura amiche della sua casa di Chiusdino. Poi, finalmente, nel giorno di mercato, quando anche la Fortezza è più visitata, qualcuno ha notato quel gomitolo rosso su una panchina.

 

Quando i due uomini della polizia municipale si sono avvicinati hanno capito subito che era un’adolescente. Da troppi giorni, poi, la descrizione della scomparsa era stata ripetuta alle pattuglie per dimenticarsi quei tratti. Corrispondevano i capelli e il fisico, soprattutto il giubbotto rosso, i pantaloni di velluto e le scarpe da ginnastica. Ha tentato di nascondere l’identità dando un altro nome, inventando che attendeva un amico. Ma i vigili hanno capito di aver posto fine al tormento di una famiglia in pena da giorni. Preso lo zaino, la biondina ha seguito la pattuglia salendo in auto e, giunta al comando, è stata vista da un medico del 118.

 

Stava bene. Era solo infreddolita e affamata, perché nel borsello non aveva più un euro. Dietro solo la tessera del bus. Tre bicchieri di tè e quattro merendine non hanno comunque saziato del tutto la fame e la sete accumulate da giorni. Intanto i genitori, insieme ad uno zio, si precipitavano a Siena, preceduti dal comandante della stazione dei carabinieri del paese che alle 10,30 era già al comando di via Tozzi. Se ne sono andati in mattinata tutti insieme. Una volta smaltiti sei giorni all’addiaccio, l’adolescente sarà ascoltata dai militari dell’Arma per capire cosa davvero è successo. Cosa l’ha portata lontano. Un ruolo importante lo giocherà il calore della sua famiglia.