Concerto in piazza, "una serata speciale con grande spazio a classici e cover" / FOTO

Parla Erriquez, il leader della Bandabardò

Erriquez

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Siena, 31 dicembre 2017 - "Ci è venuta voglia di organizzare una festa per Capodanno, ma per invitarvi tutti, qualsiasi posto ci è sembrato piccolo. Allora abbiamo deciso di fare le cose in grande: il 31 dicembre daremo il benvenuto al 2018 a Siena!". Così Erriquez, frontman della Bandabardò, annuncia il concerto di stasera in Piazza del Campo.

Quella della Bandabardò una storia lunga oltre vent’anni...

«Sì, suoniamo insieme dal 1993. Siamo una delle band più longeve».

Il segreto?

«Siamo persone che non sanno litigare. In 25 anni abbiamo fatto undici dischi perché stiamo bene insieme e continuiamo a divertirci come il primo giorno».

Stasera in Piazza del Campo sarà un evento speciale con tanto pubblico da tutta Italia.

«E noi lo acconteremo. Il concerto inizierà alle 23, giusto il tempo del brindisi, e di nuovo suoneremo fino all’una per salutare il 2018».

Cosa ci farete ascoltare?

«Saranno due ore di grandissima musica. Il concerto sarà diviso in due parti. Prima inizieremo con delle cover, il meglio della grande musica italiana anni: Fabrizio De André, Rino Gaetano e, soprattutto, Lucio Battisti: un grande tributo ad uno dei più importanti cantautori della nostra musica, di cui nel 2018 ricorrono venti anni dalla scomparsa. La seconda parte del concerto sarà invece tutta della Bandabardò, la nostra musica».

Cioè?

«Il nostro repertorio: Il circo mangione, Barbaro tour, Bondo! Bondo!, Tre passi avanti, Scaccianuvole e, ovviamente L’improbabile, nostro ultimo album».

Che è del 2014: siete fermi da tre anni. Come mai?

«Una nostra scelta. Siamo stati molto presi dal tour: solo questa estate quarantasette concerti. Abbiamo deciso di concentrarci sul live. I risultati sono stati eccellenti. Siamo molto soddisfatti, e anche il nostro pubblico».

Inizia il 2018: come vede il futuro della nostra musica.

«E’ cresciuta: mi riferisco sopratutto al rap, una forma eccezionale di comunicazione che è diventata adulta».

E la Bandabardò?

«Dobbiamo pensarci. Comunque, una cosa certa, continueremo a fare della buona musica».

Antonella Leoncini