{{IMG_SX}}Siena, 29 gennaio - Il congresso nazionale organizzato dall'U.O.C. Reumatologia del policlinico di Siena, diretta dal professor Mauro Galeazzi e dal centro universitario interdipartimentale per lo studio delle 'Early Arthritis', coordinato dalla dottoressa Elena Frati, dal titolo 'Early Arthritis nell'adulto e in età pediatrica', si terrà venerdì 30 e sabato 31 gennaio nell'aula magna del centro didattico, al policlinico Santa Maria alle Scotte.

 

"Si tratta di patologie di origine sconosciuta che possono evolvere in diverse forme e colpiscono anche i bambini - spiega la dottoressa Elena Frati - Possono regredire dopo i primi tre mesi o trasformarsi in connettiviti o, nei casi più gravi, in artrite reumatoide. È importante valutare attentamente i primi sintomi ed eseguire approfondimenti radiologici per una corretta diagnosi precoce".

 

I primi segnali sono dolore alle articolazioni per circa sei settimane, tumefazioni in modo simmetrico, rigidità
mattutina.
"Se l'artrite precoce non viene diagnosticata in tempo e si trasforma in artrite reumatoide - aggiunge
la dottoressa - la membrana che ricopre le articolazioni, infiammandosi aumenta di volume e, in questo modo, invade la cartilagine e ne provoca l'erosione e la graduale distruzione. L'infiammazione quindi si estende all'osso e arriva ai tessuti che circondano l'articolazione, provocandone il graduale disfacimento".

 

La malattia può colpire occhi, polmoni, cuore e reni e per questo viene detta anche sistemica. È importante una diagnosi precoce perchè dopo tre mesi dall'esordio si osserva l'insorgenza di danni sostanziali ed irreversibili ma intervenendo con la gusta terapia è possibile bloccare o far regredire la malattia.

 

"Il centro universitario per le artriti precoci - conclude Frati - fa parte di un gruppo di ricerca nazionale, il GISEA , a cui partecipano tutti i centri italiani per lo studio dell'artrite precoce. Ci occupiamo anche della sperimentazione e dell'utilizzo dei nuovi farmaci biologici, che rappresentano il futuro terapeutico per queste malattie, per efficacia e tollerabilità. La complessità terapeutica sta nell'individuare il giusto dosaggio e il farmaco più efficace, un filone di ricerca su cui stiamo investendo molto.  Collaboriamo inoltre attivamente con i medici di medicina generale che sono i primi ad individuare i sintomi della malattia e ad indirizzare i pazienti al nostro centro".