{{IMG_SX}}Siena, 11 giugno 2008 - Gli 007 dell’Attb (l’ente che minaccia il blocco delle importazioni negli Usa di Brunello) sono usciti sorridenti dall’Enoteca, rinfrancati dal colloquio con il consorzio dei produttori ilcinesi, ma delusi dal non aver appreso i nomi delle aziende coinvolte nell’inchiesta. Una missione a metà, dunque. Da una parte è servita a capire il sistema dei controlli italiani ("Sono rimasti sorpresi dalla qualità e dalla quantità", ha detto il vice presidente vicario del consorzio, Patrizio Cencioni), ma non a tornare in America con lo scalpo del colpevole. "I nomi non li sappiamo neanche noi - ha chiarito Cencioni - e ci siamo limitati a dire che ne abbiamo letti alcuni sui giornali".

 

Insomma, la questione del blocco delle importazioni - passateci il gioco di parole - non si sblocca. Come resta invariata la distanza di vedute fra i vertici del consorzio e il ministro Luca Zaia. Ieri il titolare del dicastero dell’agricoltura si era detto disponibile a iniziare a ragione su un cambio del disciplinare, ma dai produttori è arrivato un 'picche'. "La maggior parte di noi - spiega Cencioni, che fa Brunello con l’azienda Le Capanne - si è già espreso in modo decisamente contrario a questa ipotesi".

 

Capitolo disciplinare chiuso. Anche se qualcuno pensava che le dimissioni di Francesco Marone Cinzano potessero aprire almeno a una blanda discussione su questo argomento. Si va avanti con il Sangiovese in purezza e, come ha ricordato anche ieri Cencioni, "per noi l’annata 2003 è conforme al disciplinare, sarà poi la magistratura a dirci se ha ravvisato delle irregolarità sul vino sottoposto a un sequestro, lo ricordo, di tipo cautelativo". A proposito dell’inchiesta: Cencioni si augura tempi rapidi, "perché - dice - se si andasse oltre l’estate ci sarebbero dei contraccolpi sulle vendite che, invece, fin qui non hanno accusato problemi". Qui a lato potete già leggere che le parole dei vice presidente vicario cadranno nel vuoto: probabilmente si arriverà all’autunno inoltrato.

 

Nel frattempo, i produttori hanno parecchio da pensare a come risolvere la questione del blocco americano. "Dipende da loro - dice Cenzioni - noi abbiamo fornito tutte le indicazioni che ci sono state chieste, adesso la delegazione dell’Attb tornerà in America e dovrà valutare con attenzione tutte le posizioni, dopodiché saranno prese delle decisioni". Speriamo positive, aggiungiamo noi, altrmenti per Montalcino e il suo territorio saranno guai seri, se non serissimi. Per gli americani è fondamentale, e ieri quelli dell’Attb lo hanno ribadito, che il vino corrisponda in pieno all’etichetta. Per questo oltreché con il consorzio hanno parlato con tutti gli enti titolati ai controlli sull’agro-alimentare, Nas compresi. "Ma il loro atteggiamento - ha concluso Cencioni - è stato quello di persone che vogliono capire e che sono interessate a proseguire nell’importazione del nostro apprezzatissimo Brunello".