Toscana, 30 maggio 2008 -  I dati di bilancio delle società di capitale in Toscana segnalano, fra il 2005 e il 2006, una ripresa del fatturato (+6,1%), del valore aggiunto (+6,4%) e della redditività degli investimenti (il ROI operativo passa dal 6,5% del 2005 al 7,3% del 2006) grazie anche a buoni incrementi della produttività del lavoro.

 

La struttura finanziaria si irrobustisce, nonostante cresca il peso degli oneri finanziari e delle imposte. Il quadro emerge dai risultati dell'Osservatorio sui bilanci delle società di capitale in Toscana - presentato da Unioncamere Toscana e Università di Firenze - che, giunto alla III edizione, rispetto alle precedenti presenta affinamenti metodologici e un focus di analisi su industria e servizi in relazione alle traiettorie tecnologiche e d'innovazione dei singoli settori.

 

L'Osservatorio rileva, per il 2006, una crescita nel numero delle società di capitale (+3,7% rispetto all'anno precedente), a dimostrazione che, come nel resto del paese, gli imprenditori tendono a dotare le loro aziende di vesti giuridiche più strutturate.

 

La società di capitali può essere, di fatto, uno strumento per un rafforzamento produttivo e patrimoniale delle aziende, necessario ad affrontare le sfide organizzative e finanziarie determinate dall'accresciuta competizione. Dal confronto dei principali risultati, conseguiti dall'imprenditoria toscana, con quelli mediani di un campione di imprese delle regioni del nord Italia, dove si concentra l'imprenditoria più vitale del nostro Paese, emerge come oltre il 30% delle società toscane presenti risultati migliori in termini di capacità di crescita del fatturato e di efficienza economica.

 

Tra queste, le piccole imprese risultano le più brillanti. Riescono a sostenere la redditività beneficiando, da un lato, dei processi di esternalizzazione realizzati dalle aziende di maggiori dimensioni e, dall'altro, della loro flessibilità produttiva e di strategie di nicchia.
 

 

Non altrettanto bene, invece, si comportano le aziende più grandi, nonostante proprio in queste si registrino i più decisi incrementi di fatturato e valore aggiunto. Con riferimento ai principali risultati reddituali e finanziari, nel 2006 l'industria ottiene dati superiori alla media toscana su crescita e redditività (+5,9% il fatturato, +7,6% il valore aggiunto 7,7% il ROI operativo).

 

All'interno dell'aggregato industriale, si muovono settori e comparti che ottengono risultati molto diversi fra loro. Bene si comportano estrazione di minerali, trattamento metalli e meccanico, quest'ultimo da sempre uno dei punti di forza del sistema produttivo regionale.

 

Positivo il settore delle costruzioni che, alle buone prestazioni sul piano della redditività già evidenziate nel 2005, aggiunge ora una crescita dei volumi di produzione superiore alla mediana regionale. Deciso rilancio del fatturato per il settore della chimica anche se continua a mostrare debolezza sui margini.

 

In affanno, invece, appaiono lavorazioni minerali, carta ed editoria, legno e mobili, alimentare e sistema moda. Anche se il divario con l'industria resta sensibile in termini di valore aggiunto, non sono poi così distanti quando si parla di prestazioni di servizi (+6,4% il fatturato e +5,6% il valore aggiunto nel 2006). Il quadro che offrono è nel complesso positivo, con punte sopra la media per quanto riguarda la produttività del lavoro e del capitale, e il livello di capitalizzazione.

 

Guardando ai singoli settori, bene turistico-ricettivo e trasporti. In forte ripresa il settore poste e telecomunicazioni. Ambigua è, invece, la posizione del commercio: in crescita quello all'ingrosso anche se riduce i margini rispetto al 2005, in arretramento quello al dettaglio.
 

 

Difendono i margini ma non riescono a crescere, infine, i servizi a maggiore contenuto tecnologico e più alto valore aggiunto: informatica e ricerca. Il dato non è incoraggiante, tenuto conto che lo sviluppo di queste attività costituisce il necessario presupposto e supporto per lo sviluppo di un sistema produttivo evoluto, capace di sostenere le nuove forme di competizione.

 

A considerazioni analoghe si presta l'arretramento dei servizi sociali e alla persona. "L'analisi conferma per
molti aspetti gli andamenti descritti dalla contabilità economica degli ultimi anni: nel periodo 2005-2006 il sistema delle imprese ha agganciato la ripresa del prodotto interno lordo regionale, realizzando buoni incrementi di fatturato (+6,1%) e valore aggiunto (+6,4%) ed intraprendendo processi di riposizionamento competitivo sui mercati. Lo testimonia una più elevata redditività degli investimenti, oltre che il buon incremento nel numero di società di capitali (+3,7%), indice del rafforzamento produttivo e patrimoniale delle aziende. La realizzazione di rapporti di analisi sui bilanci delle imprese rappresenta un importante contributo conoscitivo nel tentativo di interpretare le dinamiche in atto nell'economia regionale, valorizzando il vasto patrimonio informativo contenuto negli archivi disponibili presso il Sistema Camerale, e costituisce una novità all'interno del panorama delle metodologie di indagine tradizionalmente utilizzate" ha spiegato il presidente di Unioncamere Toscana Pierfrancesco Pacini .