2008-03-29
di ANTONELLA LEONCINI
«LE AUTORITÀ competenti, dopo le loro indagini, si pronunceranno e i produttori decideranno come comportarsi. Certo sono amareggiato, ma sono convinto che Montalcinco uscirà sana e a testa alta». Parla Giacomo Neri, il top del Brunello: titolo conquistato dopo che Wine Spectator, la «Bibbia» mondiale del vino ha premiato nel 2006 il Brunello 2001 della sua azienda Casanova come il migliore del mondo.
Dopo gli onori riconosciuti al Brunello, come valuta questa vicenda?
«Sicuramente si farà chiarezza; conto e sono fiducioso che i produttori eventualmente chiamati in causa riescano a dimostrare l’estraneità alle contestazioni».
Comunque, l’immagine del Brunello in questi giorni è offuscata...
«Il nostro vino resta sempre di alto livello: certi episodi, ancora da verificare, e comunque circoscritti, non possono danneggiare tutta la nostra realtà.».
Tutto questo accade in un momento cruciale, alla vigilia del Vinitaly.
«Il mondo del Brunello deve essere capace di dare un messaggio chiaro e forte, di fiducia e chiarezza. Certe vicende non possono intaccare un patrimonio di valori costruito nei secoli».
È difficile, comunque, unire produttori che nel tempo, anche perché spesso arrivati a Montalcino da realtà diverse, hanno preferito agire autonomamente.
«La diversità negli anni è stata una referenza del Brunello. Ma ora, insisto, il mercato deve unirsi nel generale interesse del Brunello».
Auspica collaborazione: come mai, però, la sua azienda Casanova ha disertato l’anteprima del Brunello?
«È stata solo una scelta dettata da contingenti motivi commerciali: i miei rapporti con il Consorzio sono stati e continuano ad essere ottimi, agisco e sono parte di questa realtà».