Prostituzione, presi i mercanti del sesso: ragazze usate come schiave

Due sfruttatori ungheresi individuati dai carabinieri

Prostituzione: le indagini dei carabinieri

Prostituzione: le indagini dei carabinieri

Sarzana, 22 luglio 2015 – QUINDICIMILA euro in un mese. Tanto ‘fruttava’ ognuna delle giovani fatte arrivare in Italia per ‘lavorare’ sul lungomare che da Marinella arriva ad Ameglia e sul tratto terminale del viale XXV Aprile. Con l’accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale della Spezia hanno fermato perché indiziaati di reato due ungheresi, Robert Danyi, 49 anni e Laszlo Rafael, 27 anni, ora ospitati nel carcere di Massa. Le prostitute sfruttate erano tutte ungheresi, giovani e belle: ad oguna di loro veniva assegnato un tratto di marciapiede ‘in esclusiva’ e nel quale nemmeno le colleghe protette da altri sfruttatori potevano accedere.

Le indagini hanno accertato, infatti, che la dislocazione delle prostitute sul litorale di Marinella e Fiumaretta era rigidamente organizzata e concordata tra i vari gruppi che gestiscono il turpe mercato. Il reclutamento delle giovani avveniva in Ungheria e le ragazze arrivavano in Italia in gruppi accompagnate dal Danyi. Arrivate sul litorale della provincia spezzina erano costrette a lavorare sui marciapiedi. Dovevano riferire allo sfruttatore qualsiasi movimento, ivi compreso il rientro in hotel, con Laszlo dedito ad una ossessiva attività di controllo, con le donne costrette a comunicare ogni spostamento. Alle giovani veniva fornito l’alloggio in hotel della provincia di Massa-Carrara. Ad ogni “prestazione” fornita, la donna doveva riferire al Rafael quanto aveva incassato, fra i 350 e i 500 euro a notte, la maggior parte dei quali finivano nelle mani degli sfruttatori. I carabinieri erano sulle loro tracce da tempo. Continui appostamenti e pedinamenti, uniti a fotografie, video, testimonainze e alle intercettazioni telefoniche hanno permesso di ricostruire l’organizzazione di questo sodalizio criminale, ma il fermo dei due indiziati è avvenuto ‘in corsa’ perché le indagini hanno fatto scoprire che Robert Danyi stava per lasciare l’Italia.