Santo Stefano Magra, una strada "inghiottita" da Tir, degrado e rifiuti

Proteste per le disastrose condizioni nella zona della Macchia. Ora i mezzi pesanti si incrociano con i trattori agricoli tra le buche e il fango

Aldo Montani fra la spazzatura abbandonata lungo via Giuncaro

Aldo Montani fra la spazzatura abbandonata lungo via Giuncaro

Santo Stefano Magra, 16 febbraio 2020 - Il vecchio stile e il nuovo che avanza ‘rombando’ spesso si incrociano su via Giuncaro. Non è difficile infatti in quella stradina di campagna, fino a poco tempo fa estremamente tranquilla, imbattersi nel passaggio contemporaneo dei trattori agricoli e dei Tir in partenza per i grandi viaggi. Ma la vocazione contadina che caratterizza la zona della Macchia, nel territorio santostefanese che scorre a stretto contatto con quello di Vezzano, negli ultimi anni si è sgretolata come il percorso che corre parallelo al tratto dell’A12 all’altezza dello svincolo verso la Cisa.

"Fino a poco tempo da – spiega Aldo Montani – sembrava di vivere vicino a un classico circuito immerso nel verde. Di macchine se ne sono sempre viste molto poche, a parte qualche mezzo del Comune e quelli dei residenti. Ma soprattutto qui c’era l’abitudine di camminare a piedi, ben sicuri di non correre alcun pericolo. I mezzi pesanti quando escono dal deposito diretti verso il raccordo autostradale devono affrontare una curva molto stretta, per altro coperta da un canneto e la manovra non è proprio semplice".

Lo scenario bucolico dunque ha lasciato spazio innanzittutto al continuo passaggio dei mezzi pesanti che hanno trasformato la strada in una gruviera. I camion escono dal deposito e poi percorrono la stradina, lunga duecento metri, si immettono nell’area industriale vicina alla bretella della superstrada. L’abbinamento abbandono-degrado diventa poi immediato quando un sacchetto della spazzatura spunta all’improvviso e apre la cascata dell’inciviltà trasformando lo scenario in una discarica abusiva.

«Una volta non era così – continua Aldo Montani – perchè nessuno veniva a scaricare nonostante la zona sia defilata e anche la notte poco frequentata perchè i proprietari dei terreni non vivono qui. Eppure all’improvviso hanno cominciato a scaricare di tutto e sembrerà un caso ma sporcizia chiama l’accumulo di altra sporcizia".

Le lamentele sono state inoltrate in Comune ma a quanto pare non sono state troppo ascoltate e intanto le buche su via Giuncaro si stanno allargando sempre di più e le rare macchie di asfalto rimasto integro si confondono con il fango. "E’ possibile – chiede esasperato – che in una strada di campagna transitino almeno 90-100 camion al giorno? Qui vicino è stato aperto un grande deposito. Nessuno mette in discussione i permessi e l’occupazione che avrà sicureamente creato però siamo in aperta campagna e questa strada non è stata realizzata per i Tir ma al massimo per i trattori agricoli. E’ inevitabile che si distrugga tutto e chi ci vive è costretto a camminare dentro le pozzanghere. Quando piove la strada viene completamente sommersa e le pozzanghere restano per settimane ma nessuno interviene".

Al fianco dei campi scorre l’autostrada e l’accesso non è così difficile. "C’è un cancello facile da aprire – conclude Montani – che porta sulla scarpata e poi direttamente sulla corsia autostradale . Potrebbe essere anche pericoloso per qualche malintenzionato, e di notte qui di controlli non ne esistono".

Massimo Merluzzi © RIPRODUZIONE RISERVATA