Il medico in pensione: "Pronto a tornare per vaccinare i pazienti"

In pensione da poco, il dottor Giuseppe Cecchinelli è stato tra i primi medici a contrarre il virus: "Posso garantire che è un brutto affare"

Il dottor Giuseppe Cecchinelli

Il dottor Giuseppe Cecchinelli

Luni (La Spezia), 11 gennaio 2021 - Un medico è per sempre, anche quando la somma del tempo dedicato agli altri porta all’inevitabile appuntamento con la pensione. A fine dicembre ha chiuso la porta dello studio Giuseppe Cecchinelli ma non ha messo da parte la missione che per oltre 40 anni ha fatto parte della sua vita. "Mi sono reso disponibile per andare in ospedale a vaccinare i pazienti – racconta –. Per velocizzare le procedure c’è bisogno di personale e così ho inoltrato la domanda". Il Covid lo ha visto da vicino e non soltanto nei suoi pazienti. Proprio a inizio primavera Cecchinelli è stato uno dei primi medici contagiati. "Nonostante l’emergenza e che tra noi colleghi si stesse parlando da tempo di queste strane polmoniti – racconta – ci ha trovato impreparati a livello pratico. I dispositivi sanitari erano pochi e per questo i contagi si sono propagati in fretta. Sono stato colpito e posso garantire che si tratta di un brutto affare".

Cecchinelli, 67 anni, di cui 41 in servizio medico dopo la laurea conseguita all’Università di Pisa. "Sono stato professore a contratto – prosegue – e ho avuto il piacere di firmare pubblicazioni in ambito oncologico e radiologico ma a un certo punto ho dovuto fare i conti e ho capito che non potevo attendere ulteriormente una chiamata per un altro tipo di carriera. In piu’ lo Stato non si è dimenticato di me e sono partito militare a 29 anni come ufficiale medico, assistente alla scuola di sanità militare di Firenze. Poi nel 1983 ho aperto lo studio a Ortonovo e sono diventato medico di famiglia".

Un percorso lunghissimo e tanti ricordi. Che cosa si porterà per sempre dentro ? "Il paziente diventa un parente e così si condivide il carico di sofferenza. Quando nonostante le cure e le attenzioni poi vince la Signora in nero viene meno uno di casa. Il mio lavoro non terminava quando chiudevo la porta dell’ambulatorio la sera ma continuava nella quiete di casa. Riflettendo sempre se quello che avevo fatto fosse stata la soluzione migliore. Ho avuto migliaia di pazienti ognuno con le proprie storie e le battaglie da affrontare".

Qualche anno fa ha affrontato l’avventura politica ed è stato eletto, votatissimo, nelle file dell’opposizione consiliare. "Mi interessa il rapporto con le persone e soprattutto la qualità della vita che la politica può migliorare anche semplicemente curando il proprio territorio". Al suo attivo una ultradecennale collaborazione con le comunità di don Martini, Caritas e per due mandati è stato presidente dell’associazione Medici Cattolici.